Il re di Giordania Abdullah II ha annullato la sua visita in Romania, il cui inizio era previsto per oggi. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale del regno giordano Petra, secondo cui la decisione del sovrano è un segnale di “solidarietà nei confronti di Gerusalemme“. Ieri la premier rumena – paese che ha la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea – aveva infatti riconosciuto Gerusalemme come capitale annunciando il trasferimento della sede diplomatica di Bucarest da Tel Aviv alla città santa. In realtà già diversi mesi fa la premier romena aveva fatto un annuncio analogo che poi non aveva avuto seguito. Anche perché il Presidente della Repubblica rumena fino ad oggi è stato contrario allo spostamento. E la Romania è una repubblica semi-presidenziale, proprio come la Francia: perciò l’ultima parola spetta a lui. La Romania sarebbe il primo paese dell’Unione Europea a seguire la decisione del presidente americano Donald Trump.

In Giordania – l’unico paese arabo ad eccezione dell’Egitto ad aver un trattato di pace, recentemente rivisto, con Israele – già ieri si erano verificate tensioni con Israele. Un deputato giordano, Halil Atyeh, ha recitato ieri nel parlamento di Amman un passo del Corano in memoria di Abu Laila, attentatore palestinese che la settimana scorsa ha ucciso in Cisgiordania un soldato e un rabbino israeliani ed è stato colpito a morte due giorni dopo dall’esercito. Altri deputati nell’aula si sono alzati subito in piedi per unirsi al suo gesto. Secondo il Times of Israel, prima della morte dell’attentatore Atyeh lo aveva elogiato per l’uccisione di ebrei e aveva definito l’ambasciatore israeliano “un discendente di scimmie e maiali”.

Al contrario, l’Italia accoglierà venerdì il re Abdullah II per la consegna della “Lampada della pace” ad Assisi. Alla cerimonia prenderanno parte anche il premier Giuseppe Conte e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

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