Laurea magistrale e voto alto. Per i candidati al ruolo di navigator, in assenza dell’accordo con le Regioni, manca ancora il bando per il reclutamento ma è arrivato quello per scegliere la società che dovrebbe selezionarli e cominciano a chiarirsi i requisiti per partecipare alla prova di selezione. Nel capitolato tecnico si legge che la prova selettiva per arruolare le persone che dovrebbero guidare i beneficiari del reddito di cittadinanza verso il reinserimento nel mercato del lavoro sarà predisposta per 60.000 candidati, dieci volte i posti disponibili. A parità di votazione finale dopo i test viene scelto il candidato più giovane.

Sarà necessario aver completato cinque anni di studi universitari anche se non sono state ancora identificati tutti i corsi ammessi (sicuramente Giurisprudenza, Economia, Scienze politiche, Statistica e Scienze della formazione mentre si discute ancora su Filosofia e Sociologia). Al momento non è prevista una prova orale, visto che nel bando per la procedura di selezione non si parla di colloqui. Colloqui che allungherebbero di molto i tempi.

La prova selettiva, si legge nel bando, consiste nella somministrazione di un test a risposta multipla composto da massimo 100 quesiti sulle seguenti materie e nelle percentuali indicate: quesiti di cultura generale, psicoattitudinali, di logica, di informatica, sui modelli e gli strumenti di intervento di politica del lavoro, sul reddito di cittadinanza, sulla disciplina dei contratti di lavoro, sul sistema di istruzione e formazione, sulla regolamentazione del mercato del lavoro, su economia aziendale. L’aggiudicatario, con i propri mezzi e la propria organizzazione, dovrà garantire la pianificazione generale e la realizzazione di tutte le fasi delle prove consistenti nella progettazione e nella predisposizione di una base dati di 1.500 test, in relazione alle materie oggetto dell’esame della prova selettiva, rispettando le percentuali sopra stabilite.

Si discute come valorizzare il voto di laurea e se mettere un paletto sul voto minimo (potrebbe essere 100) o se ammettere ai test i 60mila con il voto più alto. Il compenso per i navigator per i quali si pensa a un contratto di collaborazione di due anni dovrebbe essere di 30.000 euro l’anno. Il limite per partecipare al bando dovrebbe essere di 55 anni.

Intanto continua il muro contro muro delle Regioni. “Non è arrivato alcun documento su cui dare il parere. Aspettiamo di conoscere quali saranno le determinazioni del governo, c’era durante l’ultima trattativa anche incertezza sul numero dei navigator”, ha detto il governatore Giovanni Toti. “Oggi nel corso della Conferenza unificata – ha aggiunto – chiederemo il rinvio del parere sul reddito di cittadinanza. Di Maio ci deve dire cosa vuole fare, se vuole che le Regioni esprimano un parere”. Una ricostruzione smentita dal ministero guidato dal leader M5s: “Lo scorso venerdì è stato consegnato un emendamento che provava a mediare le diverse posizioni, riportata per altro sugli organi di stampa. La risposta pervenuta ieri è stata un emendamento che cancellava completamente la proposta governativa”, precisano fonti del Lavoro. L’atteggiamento delle Regioni, continuano dal ministero, “appare strumentale, una responsabilità che le Regioni si assumono nei confronti del Paese”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Reddito di cittadinanza, ‘se sei povero è colpa tua’. Siamo alla solita retorica benpensante

next
Articolo Successivo

Il Mef cerca consulenti ma non li paga. Così viola la dignità professionale (e la Costituzione)

next