Il risultato è di 20-0 ma di sport non ce n’è traccia. Il Pro Piacenza prosegue la propria via crucis nel campionato di Serie C e oggi ha toccato il momento più difficile (per i ragazzi) e farsesco (per la dignità del campionato): a Cuneo il Pro Piacenza è dovuto scendere in campo con soli 7 giocatori, tutti ragazzi dai 19 anni in giù, senza dirigenti né staff tecnico. E’ stato il capitano Nicola Cirigliano a comparire nelle distinte come allenatore. L’impegno dei sette giovani calciatori del Pro Piacenza merita da solo un riconoscimento. Anche perché è l’unica certezza in una situazione di sbandamento totale causato dalla società: stipendi non pagati, ingiunzioni dei creditori, istanze di fallimento, tesseramenti crollati a una manciata di calciatori. Così ora il Pro Piacenza in classifica ha pure 8 punti di penalizzazione. Una situazione che farebbe crollare qualsiasi spirito di volontà. Ma la squadra, a Cuneo, doveva scendere in campo perché ha già saltato tre gare: alla quarta si viene esclusi dal campionato. Dall’altra parte anche il Cuneo ha particolari problemi societari, ma la formazione scende in campo regolarmente. E la riflessione che si può fare, forse, è che non pareva necessario accanirsi fino al ventesimo gol.

Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina dice: “Sarà l’ultima farsa“. “Quanto accaduto con la squadra del Pro Piacenza è un insulto allo sport e ai suoi principi fondanti” dice Gravina. “In questa situazione surreale – continua – la Figc aveva il dovere di far rispettare tutte le regole ed ha esercitato tale ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l’ultima farsa”.

Una proprietà ambigua, le disavventure finanziarie della controllante, una normativa blanda che non garantisce il rispetto delle regole e qualche errore di valutazione delle istituzioni del calcio: gli ingredienti di base sono sempre gli stessi, con qualche variazione particolare sul tema Il dramma sportivo del Pro Piacenza era iniziato lo scorso giugno, quando la seconda squadra del capoluogo emiliano (da non confondere con il più famoso Piacenza calcio, che milita nello stesso girone) viene acquistata dalla Seleco, marca di televisori già nota nel mondo del pallone come sponsor della Lazio di Claudio Lotito. Il presidente della Seleco e della società, Maurizio Pannella, è ora indagato.

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