Sono entrati al Tribunale amministrativo regionale di Catania per perquisirlo. È un blitz che manda in fibrillazione il mondo giudiziario etneo quello effettuato dalla Guardia di Finanza. A dare notizia della perquisizione è il quotidiano online livesicilia.it. La procura guidata da Carmelo Zuccaro ha iscritto nel registro deglii indagati il giudice del Tar Dauno Trebastoni, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari.

L’inchiesta è collegata alle dichiaraizioni degli avvocati Piero Amara a Giuseppe Calafiore. I due potenti legali di Siracusa – il primo ha anche difeso l’Eni – sono finiti nei mesi scorsi sotto inchiesta per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari. Da allora hanno cominciato a riempire verbali su verbali, raccontando anche i retroscena del fascicolo su un fantomatico complotto per far cadere l’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, contestualmente imputato a Milano per la maxi tangente pagata in Nigeria nell’acquisto del giacimento Opl 245.

Anche la perquisizione negli uffici del Tar di Catania è legata ai racconti di Amara e Calafiore. A confermarlo è anche una nota della procura. “In relazione alla notizia   relativa alla perquisizione effettuate presso gli Uffici del Tar di Catania e riguardante il giudice Dauno Trebastoni, questo Ufficio rappresenta che la perquisizione presso i locali del Tar ha riguardato esclusivamente il predetto magistrato, indagato per il delitto di corruzione in atti giudiziari unitamente ad alcuni avvocati, tra i quali Amara e Calafiore”.

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