Dopo il successo planetario del caffè in capsule, arriva la birra in capsule. Avete letto bene, una macchinetta simile nell’aspetto a quella del caffè, e poco più ingombrante, che fa la birra. Non in una, ma in cinque varietà: IPA americana, Pale Ale americana, Stout inglese, Witbier belga e Pils ceca.

Gli amanti di questa bevanda avranno già rizzato le orecchie, quindi ecco tutti i dettagli. La “macchinetta” in questione si chiama LG HomeBrew, ed è realizzata da LG Electronic, noto produttore sud coreano di apparecchiature elettroniche. Ufficialmente è descritto come “sistema per la produzione di birre artigianali a base di capsule“. Sarà presentata ufficialmente al Consumer Electronic Show (CES) in programma a Las Vegas a dall’8 all’11 gennaio.

Prima che vi illudiate, non pensate che LG HomeBrew sia una spillatrice. Non produce birra istantaneamente, come il caffè in capsule. Per avere una birra bisogna aspettare due settimane, che a ben vedere è comunque un tempo “veloce”, se pensiamo che è comunque meno del tempo necessario a molti birrifici artigianali per avere un prodotto vendibile. Bisogna inserire le capsule nei due serbatoi appositi, premere un pulsante e pazientare. Per controllare come va la fermentazione si usa un’app gratuita per smartphone Android e iOS, e alla fine dell’attesa si avranno 5 litri di birra artigianale.

Che cosa contengono le capsule? Malto, lievito, olio di luppolo e aromi. Se vi state chiedendo qual è il vantaggio di usare questa macchinetta invece dei tradizionali metodi di produzione in casa della birra, la risposta è semplice. Prima di tutto non si sente il forte odore della fermentazione. In secondo luogo, il servizio di HomeBrew è completo perché comprende anche una comoda funzione autopulente. Come scrive LG nella nota ufficiale, la macchina “automatizza l’intera procedura dalla fermentazione alla carbonatazione, dall’invecchiamento fino al servizio e alla pulizia”.

Un modo facile, pulito e inodore per produrre birra artigianale, che secondo il produttore migliora anche la qualità della birra che produce. Su questo punto è difficile assentire senza prima assaggiare.

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