Sospesa con effetto immediato e a tempo indeterminato. È la decisione presa dalla sezione bolognese di Forza Nuova nei confronti di Selene Ticchi D’Urso, l’attivista di estrema destra che ieri, durante la commemorazione della ‘Marcia su Roma’ a Predappio ha sfoggiato una maglia nera con la scritta ‘Auschwitzland’. “È solo humour nero” si è giustificata 24 ore fa con ilfattoquotidiano.it la donna, che oggi si è vista notificare il provvedimento dal suo movimento, che parla di sospensione “da ogni attività del movimento politico Forza Nuova”. Candidata nel 2017 a Budrio con la sua lista Aurora, Ticchi D’Urso con la sua trovata ha scatenato una marea di polemiche, anche politiche, tanto che Laforgia (LeU) ha presentato un’interrogazione a Salvini: “Il ministro condivide il paragone di un campo di sterminio a un parco giochi?” ha scritto il parlamentare. “Con questo provvedimento – si legge nella nota del movimento del leader Roberto Fiore – Forza Nuova prende decisamente le distanze da quanto mostrato dalla signora e diffida la D’Urso dal rilasciare qualsiasi dichiarazione a nome e per conto del movimento stesso, il quale – ha concluso Fn – nulla ha a che vedere con le espressioni da lei adottate e con quanto la stessa ha dichiarato, ed eventualmente potrà dichiarare, alla stampa“.

Oltre alle polemiche per la maglia dell’attivista, da registrare anche le parole del sindaco di Predappio Giorgio Frassinetti: “Non ci sono stati problemi di ordine pubblico, tutto si è svolto in maniera ordinata e tranquilla ma ora basta! Predappio è stanca di queste manifestazioni: Predappio è una vittima, mentre dovrebbe semplicemente rappresentare la storia” ha detto il primo cittadino del comune forlivese che ha dato i natali a Benito Mussolini. “Ma cosa vuoi commentare. I cittadini di Predappio meritano rispetto, sono stanchi di tutto questo. Basta!” ha proseguito Frassinetti, decidendo di non dire nulla sulla maglietta indossata da Ticchi D’Urso. “Predappio può ricoprire un unico ruolo, e ci sto lavorando da tanto, tanto tempo, quello di diventare un simbolo storico di studio – ha continuato il sindaco – per far capire a tutti che questo genere di storia non deve ripetersi. La mia idea del centro studi e del museo – ha spiegato Frassinetti – ha lo scopo di diffondere la conoscenza sulle dittature e sui totalitarismi che hanno caratterizzato il ‘900, e quindi anche del fascismo. Vuole essere una significativa opera di informazione culturale sul periodo fra le due guerre in Italia: la storia va studiata per comprendere e non ripetere gli errori“. “Predappio può insegnare – ha concluso il primo cittadino – può educare le future generazioni e far comprendere quale enorme tragedia collettiva è stato il fascismo. La sua notorietà dovrebbe essere usata in termini educativi”.

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