Perpetuare la memoria della tragedia perché l’orrore non si ripeta. Portare i ragazzi delle scuole superiori a Lampedusa nonostante la resistenza del ministero dell’Istruzione. Ricordare le 368 vittime del naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 nelle acque dell’isola, a dispetto dell’assenza degli esponenti del governo M5s-Lega. La Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione si è tenuta come ogni anno sullo scoglio simbolo dell’ospitalità che l’Italia ha sempre dimostrato nei confronti dei migranti. Nonostante la lontananza delle istituzioni.

La mattinata si è aperta con la marcia in ricordo delle vittime, poi la tradizionale commemorazione davanti alla spiaggia dei Conigli, il tratto di mare in cui la tragedia si consumò 5 anni fa, ad appena 800 metri dalla costa. Calendario rispettato anche quest’anno, quindi, per l’iniziativa promossa dal Comitato Tre Ottobre, con il sostegno del Comune di Lampedusa e Linosa, della Rai e il contributo dell’Associazione nazionale vittime civili di guerra, e finanziata dall’Agenzia dell’Onu per i rifugiati.

“Noi siamo qui come ogni anno – ha detto il sindaco Totò Martello – ma questa volta il governo non c’è”. “So che alla Camera oggi c’è una cerimonia – ha fatto eco Tareke Brhane, presidente del Comitato Tre ottobre, nato dopo la tragedia – ma qui a Lampedusa non c’è nessuno delle istituzioni nazionali. L’importante è che ci siano tanti giovani e studenti a ricordare tutte le vittime del Mediterraneo”. Sono i ragazzi delle 15 scuole superiori che avevano partecipato al bando del Miur per partecipare all’evento, a cui lo stesso ministero non ha mai comunicato i risultati della selezione e che hanno deciso di esserci lo stesso autofinanziandosi la trasferta sull’isola. Una vicenda sulla quale il Pd e Liberi e Uguali hanno annunciato due interrogazioni parlamentari.

Un’assenza delle istituzioni che risalta ancor di più se messa a confronto con la partecipazione dimostrata nelle passate edizioni. Nel 2017 a rappresentare lo Stato furono l’allora presidente del Senato Pietro Grasso, l’ex ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e l’ex sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Che rappresentato il governo anche nel 2016 insieme al ministro dell’Interno Angelino Alfano e al sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Nel 2015 i partecipanti erano stati raggiunti da un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre nel 2014 a volare sull’isola era stata la presidente della Camera Laura Boldrini e Papa Francesco aveva ricevuto in Vaticano superstiti e famiglie delle vittime. Quest’anno solo il numero uno di Montecitorio Roberto Fico ha deciso di ricordare il 3 ottobre in una cerimonia a Montecitorio.

“Non si può continuare a ripetere che in Italia il problema degli sbarchi è finito e che tutto è stato risolto – ha detto ancora il sindaco Martello – gli italiani si convincono poi che è così. Invece, stando a Lampedusa, si scopre che il porto dell’isola è aperto perché attraccano direttamente al porto”, ha proseguito il sindaco. Che poi ha attaccato il governo per non aver finanziato il viaggio degli studenti sull’isola: “Ecco perché non vogliono che i ragazzi vengano a Lampedusa. Non si può mettere il bavaglio per raccontare le cose come sono, si vogliono cancellare i morti di Lampedusa”. E aggiunge: “Se il Parlamento italiano ha votato questo benedetto giorno della memoria allora perché non celebrarlo? Non è reato, invece lo vogliono fare diventare un reato“.

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