Toyota ha annunciato ieri un massiccio piano di richiamo, che interesserà 1,03 milioni di autoveicoli con tecnologia ibrida a livello mondiale, sugli oltre 12 milioni venduti in totale dalla casa nipponica. Le zone interessate, oltre al Giappone, saranno prevalentemente il Nord America e l’Europa, e i modelli coinvolti saranno anche a marchio Lexus. In particolare, tra le auto indicate dalla casa giapponese ci sono la Prius (anche nella variante plug-in) e il fortunato crossover compatto C-HR.

Il motivo? Precauzionale, soprattutto. Dopo un solo caso di corto circuito che ha fatto riempire di fumo l’abitacolo di una vettura, senza tuttavia provocare conseguenze a livello di incidenti o feriti. Tuttavia l’azienda, d’accordo col ministero dei trasporti giapponese, ha disposto il provvedimento per prevenire altri problemi: la criticità pare riguardi il sistema di cavi del powertrain ibrido, a cui verrà posto rimedio con interventi mirati.

Ad occuparsene, come detto, saranno soprattutto i centri di assistenza meccanica in Giappone (554 mila auto), Nord America (217 mila) ed Europa (219 mila), che interverranno su una serie di auto prodotte tra giugno 2015 e maggio di quest’anno.

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