La società delle consegne di pasti a domicilio Foodora vende le attività in Italia, Francia, Olanda e Australia. Lo ha comunicato la capogruppo Delivery Hero, che possiede il marchio. L’obiettivo è di puntare su mercati in maggiore crescita. La società, che ha sede a Berlino, si concentrerà maggiormente sul mercato tedesco, dove aumenterà gli investimenti per battere il rivale olandese takeaway.com.

“La strategia di Delivery Hero è quella di operare in modo economicamente efficiente, con focus su crescita e posizione di leadership in tutti i mercati in cui opera. In Italia questo obiettivo è ora difficile da raggiungere con investimenti ragionevoli”, ha spiegato in una nota Emanuel Pallua, il co-fondatore dell’azienda. “Per quanto riguarda l’Italia, siamo consapevoli dei risultati raggiunti finora per cui stiamo valutando possibili acquirenti. Questo annuncio non ha conseguenze sul servizio e sulle modalità con cui operiamo. La nostra piattaforma, il servizio dei ristoranti e i rider sono operativi come sempre. La nostra principale priorità è assciurare un futuro di successo anche con una nuova proprietà”.

A fine giugno l’amministratore delegato di Foodora, Gianluca Cocco, aveva affermato che il gruppo stava “continuando a investire in Italia, un Paese che ha grandi potenzialità”, e che non c’era “assolutamente alcun interesse a lasciare il Paese, anzi vogliamo diventare leader del settore”. Era infatti stato trovato un compromesso con il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che aveva eliminato dal decreto Dignità la parte relativa ai contratti di lavoro dei rider optando invece per un tavolo con i gruppi del settore con l’obiettivo di arrivare a un contratto nazionale del comparto.

In Australia il servizio di consegna a domicilio cesserà le sue attività il 20 agosto, mentre in Europa, scrive l’agenzia Agi, le consegne continueranno in parallelo alla ricerca di un nuovo proprietario. Secondo il Corriere, la vendita potrebbe riguardare la base clienti e i contratti con i ristoranti di Foodora, non il marchio e neanche la base rider. I primi nomi che si fanno sono quelli dei principali competitor come Deliveroo e Glovo.

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