Traffico di droga e detenzione di armi clandestine. Sono queste le accuse nei confronti di otto cittadini italiani, residenti tra Milano e Monza, fermati dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del capoluogo lombardo su richiesta del procuratore aggiunto Laura Pedio e del pm Maurizio Ascione. Nelle stesse ore sono stati arrestati quattro serbi, uno dei quali considerato al vertice dell’organizzazione e da tempo latitante – dalle autorità del Paese balcanico.

Le indagini, portate avanti anche grazie al supporto dello Scico delle Fiamme gialle (il Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata), fanno parte di un’inchiesta più ampia avviata tre anni fa nei confronti di un gruppo criminale composto da italiani e serbi. Finora, infatti, gli agenti hanno già arrestato 16 persone in Italia e sequestrato oltre 70 chili di cocaina, 13 di marijuana e due pistole con matricola abrasa. In Slovenia, invece, sono stati eseguiti 33 provvedimenti restrittivi, oltre al sequestro di armi e munizioni.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’organizzazione criminale mirava a portare sul suolo italiano droga e armi provenienti dai Balcani e dalla Spagna, tutto grazie all’utilizzo di “sofisticati sistemi di occultamento“.

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