Le trattative di governo logorano chi deve occuparsene e lo stallo comincia a chiedere il conto. Dopo il boom post-elezioni, il M5s frenano a secco nei sondaggi di questi giorni, anche se mantengono i consensi raccolti dopo il voto del 4 marzo. Secondo Swg per il Messaggero, i Cinquestelle perdono il 2 per cento in una settimana e torna al 32,6, cioè i voti presi alle elezioni politiche. La Lega sembra reggere l’urto e cresce di un punto, raggiungendo il 23,5 e contribuendo a portare il centrodestra oltre la soglia del 38 per cento. Secondo Index Research per Piazzapulita, invece, sono in negativo le tendenze di entrambi i partiti vincitori delle Politiche, ma con lievi flessioni (-0,2 il M5s, -0,1 la Lega). Sullo sfondo il sostegno dei due elettorati a un governo tra le due forze, M5s e centrodestra. “Da questo quadro – scrive Enzo Risso, direttore di Swg, sul Messaggero – inizia a emergere l’orientamento degli italiani: alle forze vincitrici richiedono la capacità (e la volontà) di dare un governo al Paese, anche se nei loro blocchi elettorali le ali oltranziste non hanno ancora abbassato la guardia”.

Poi ci sono gli altri partiti. Nel campo del centrosinistra, il Partito democratico resta impantanato sul dato già raccolto alle elezioni politiche: per Index i dem salgono al 18,3 per cento, con una lievissima crescita (più o,1), che però almeno è la prima volta dopo il voto. Un trend registrato anche da Swg, leggermente più marcato (+0,3 che vale il 19,3). In generale sono in grande sofferenza tutti gli altri partiti più piccoli dell’alleanza di centrosinistra che per Swg, infatti, cala ulteriormente sotto al 22. Ma è un fenomeno che vale anche per Liberi e Uguali che galleggia a un depresso 2 per cento.

Nel centrodestra riprendono fiato sia Forza Italia che per Swg torna da poco sotto il 10 a poco sopra il 10 e Fratelli d’Italia che torna sopra al 4. Per Swg la coalizione raggiunge il 38,5, mentre Index sostiene che insieme alle preferenze disperse tra vari partiti minori il centrodestra può superare anche il 42 per cento.

Spiega Swg che oltre la metà (55%) di chi ha votato il Movimento Cinque Stelle è favorevole a un governo con la Lega, mentre solo il 7 per cento di loro accetterebbe un accordo con tutto il centrodestra. Rimane in piedi, per un quinto degli elettori 5 stelle, la possibilità di un andare con il Pd e Liberi e Uguali.  L’elettorato di Salvini è invece diviso tra la formula che comprende solo il M5s (32 per cento) e quella che allarga a tutto il centrodestra (36). Quanto agli elettori del Pd, la quasi totalità rifiuta un’allenza con il centrodestra (solo il 7 per cento è favorevole), mentre i restanti sono divisi tra l’ipotesi di un governo istituzionale (25 per cento) o quello di scopo per una nuova legge elettorale (27 per cento).

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