Come da prassi, hanno atteso che diventasse maggiorenne e l’hanno trasferito alla prigione centrale di Boroujerd trasmettendo il suo fascicolo all’ufficio per l’esecuzione delle sentenze. Mohammad Kalhor potrebbe essere il prossimo minorenne al momento del reato a venire impiccato in Iran, il quarto di quest’anno dopo i cinque del 2017.

Il 22 novembre 2014 Kalhor ha accoltellato a morte il suo insegnante di Fisica, Mohsen Khashkhashi. Nel processo di primo grado, nel gennaio 2016, è stato condannato a morte ma la Corte suprema ha annullato la sentenza ordinando un nuovo processo. Questo si è svolto un anno dopo: stesso esito, ma questa volta col verdetto confermato. Per quel che interessa alle autorità iraniane, se Kalhor verrà impiccato si tratterà di un’esecuzione illegale: l’Iran ha firmato la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, che vieta non solo le esecuzioni ma anche le condanne a morte di imputati minorenni al momento del reato.

Dal 2005 in Iran sono state eseguite almeno 88 condanne alla pena capitale nei confronti di minorenni al momento del reato. In attesa dell’esecuzione ce ne sono altri 80. Che potrebbero diventare 79 tra qualche giorno.

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