Moda e Stile

Regina Elisabetta, lettera aperta a Sua Maestà (che ha partecipato a una sfilata, annientando l’attenzione su quelle che verranno dopo. Per sempre)

Ti sei presentata a una sfilata. Non l'avevi mai fatto, e così hai approfittato della settimana della moda londinese e sei andata a vedere la collezione di un giovane stilista, Richard Quinn. Ora, noi comuni mortali, con il nostro cappottino cittadino e dimesso, nei tuoi panni avremmo certamente pescato uno tra i tuoi tailleurini più estremi. Un giallo, per dire. Ma tu no. Tu ci ha voluto dare un'altra lezione

Divertissement di Selene Pelpo

Elisabetta, insegnaci come si fa.

Perché qui, Maestà, non è questione di essere Regina.

Certo, aiuta. Ma la cosa non è quella: ne abbiamo viste di regine, principesse e duchesse cascare sotto il ‘fuoco amico’ della prima star hollywoodiana che passa. Basta pensare alla bella Kate. Fotografata, adoratissima, William non poteva fare scelta migliore. Poi è arrivata Meghan, l’attrice di serie tv, la futura sposa di Harry, quella che porta i jeans nelle occasioni formali, e arrivederci Kate. Hollywood batte Casa Reale 1-0.

A te, Elisabetta, una cosa del genere non è mai accaduta, e non potrà accadere mai. Perché se ci sei tu, non ce n’è per nessuno. Ogni volta che appari in qualche occasione ufficiale con i tuoi inimitabili tailleur in colori sgargianti, e con gli accessori coordinati, noi vacilliamo. In un primo momento ci viene da pensare “stavolta ha toppato: il ‘total’ giallo canarino non può reggerlo nemmeno lei“. E invece sì che lo reggi. Anzi, lo rendi così naturale, chic perfino, da farci venire una smorfia di tristezza mentre guardiamo i nostri cappottini grigi, così dimessi e cittadini. T’abbiamo visto indossare il rosso più acceso possibile, il verde, il magenta. E ogni volta, ai nostri occhi, eri come un’atleta che supera se stesso nello stabilire un record.

Ieri, poi, l’ennesimo colpo di classe. Ti sei presentata a una sfilata. Non l’avevi mai fatto, e così hai approfittato della settimana della moda londinese e sei andata a vedere la collezione di un giovane stilista, Richard Quinn. Ora, noi comuni mortali, con il nostro cappottino cittadino e dimesso, nei tuoi panni avremmo certamente pescato uno tra i tuoi tailleurini più estremi. Un giallo, per dire. Ma tu no. Tu ci ha voluto dare un’altra lezione: sgargiante in solitaria, sobria quando l’evento prevede la presenza di altre celebrità. Come dire, “tanto guarderanno comunque tutti me, e non si pensi che è per quello che indosso“.

Così è stato, Elisabetta. Tutti hanno guardato te, in un tenue azzurro. Tutti hanno parlato di te. Sorridente e quasi accessibile, ma pur sempre la Regina d’Inghilterra. E hanno guardato te non solo a quella sfilata, ma anche a tutte le altre. Non importa chi siederà nelle prime file delle prossime sfilate, a Milano o a Parigi. “Sì, ma lì c’era Lei”.

 

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