“Per noi la difesa delle donne è sempre stata prioritaria. Il governo ha dato la delega alla Boschi e poi non ha fatto nulla”. Silvio Berlusconi, ormai in piena campagna elettorale, dalla tribuna di “Mattino 5” ha rivendicato l’impegno di Forza Italia per le pari opportunità e contro le molestie al sesso femminile. Parola dell’ex Cavaliere, quello delle cene eleganti, quello a processo per corruzione in atti giudiziari, per aver pagato, tra gli altri, le ospiti delle serata ad alto tasso erotico di Arcore. Ma soprattutto, come se non bastasse, quello che alcuni testimoni, come pubblicato oggi in esclusiva da il Fatto Quotidiano, dicono abbia pronunciato volgarità e fatto gesti sconci alla ventenne azzurra Lavinia Palombini durante una riunione a Villa Certosa. Berlusconi attacca il governo e il Pd perché, dice, non hanno fatto niente per difendere le donne. La rivendicazione però non è cosa nuova dalle parti dell’esecutivo: la sottosegretaria Maria Elena Boschi dal 2016 ha ottenuto la delega alle Pari opportunità e, già più volte, è stata accusata di non aver fatto interventi incisivi in materia.

La surreale arringa di Berlusconi è dunque partita dal presupposto che la “sinistra sventola la difesa delle donne adesso a tre mesi dalle elezioni, per noi è invece prioritaria e lo è sempre stata”. L’ex Cavaliere in diretta tv ha quindi concluso con un fatto difficilmente contestabile dal governo stesso: “Quando Renzi è andato al governo la sinistra non ha neanche fatto un ministero per le Pari Opportunità“. E sul femminicidio ha detto: “E’ una piaga per l’Italia e il suo contrasto per noi è sempre stata priorità a differenza di quanto fatto dalla sinistra che non ha il tema della parità di genere nella sua sensibilità”.

Boschi, chiamata in causa, ha deciso di difendersi con un post su Facebook: “Sarebbe facile rispondere in modo polemico ma l’argomento è troppo importante per scadere nello scontro”. Quindi ha attaccato: “Mi piacerebbe che la lotta contro la violenza sulle donne, la difesa dei loro diritti fosse una battaglia condivisa da tutti, non un tema da campagna elettorale. Vorrei che le pari opportunità e la valorizzazione del ruolo delle donne nella nostra società, la salvaguardia della loro dignità fosse centrale nell’agenda politica di tutti i partiti e non uno slogan da talk show”. Ha quindi rivendicato gli interventi fatti dal governo in materia: “Siamo quelli che hanno rimesso la norma contro le dimissioni in bianco mentre il governo di destra l’aveva cancellata. Siamo quelli che hanno lavorato sulla conciliazione vita lavoro per la maternità con i decreti Madia e il Jobs Act. Siamo quelli del primo governo con parità di genere della storia repubblicana. Se però Forza Italia pensa di fare della della lotta alla violenza di genere e delle misure a favore delle donne argomento di scontro politico, sappia che noi ci siamo e risponderemo punto punto. Perché la realtà non può essere stravolta da nessuno, nemmeno da Silvio Berlusconi”.

Ma lo scontro non si è limitato a una botta e risposta tra la Boschi e l’ex Cavaliere. “Berlusconi”, ha dichiarato la deputata dem Titti Di Salvo, “probabilmente non ha più memoria, o fa finta di non ricordare, che come primo atto il suo governo nel 2008 eliminò la norma contro le dimissioni in bianco”. “Berlusconi faccia campagna elettorale su altri temi, non sulla violenza contro le donne che è un tema che ha sempre ignorato”, ha rincarato la senatrice Puglisi. “Come spesso accade quando si dice la verità, nel Pd si scatena una specie di isteria collettiva – ha detto invece Mara Carfagna, ex ministra delle Pari opportunità nel governo Berlusconi – Il presidente Silvio Berlusconi si è limitato a raccontare le cose come stanno, segnalando la totale assenza di iniziativa dei governi che si sono succeduti in questa legislatura sul tema dei diritti delle donne e del contrasto alla violenza”. Ha chiuso il pentastellato Carlo Sibilia: “Noto che Berlusconi e Boschi si scambiano ‘scaramucce’ ma non toccano il conflitto d’interessi sulle banche – ha scritto su Twitter – Del resto Al Capone e Eva Kant parlerebbero di tutto tranne che dei colpi dove sono stati sgamati…”.

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