Il Sultano chiede “l’oro per la patria”. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rivolto un appello alla popolazione e alle istituzioni del Paese chiedendo di sostenere la moneta locale, che dall’inizio dell’anno si è svalutata del 17% rispetto al dollaro. “Quelli che continuano a tenere valuta straniera sotto al materasso – ha detto venerdì 3 dicembre – dovrebbero tirarla fuori e convertirla in lire o oro“. Risultato: a stretto giro la Borsa di Istanbul ha annunciato la decisione di convertire in lire turche tutte le sue attività liquide. La mossa, però, non è bastata per far invertire la rotta alla valuta di Ankara, che ha recuperato solo pochi centesimi rispetto al valore di 3,5 lire per dollaro toccato giovedì. Anche l’aumento dei tassi di interesse deciso la scorsa settimana dalla Banca centrale non ha avuto i risultati sperati.

crollo-lira-turcaDopo il fallito golpe dello scorso luglio, il Paese ha subito un deflusso di capitali stranieri, di cui ha estremo bisogno per finanziare il suo deficit di bilancio che il prossimo anno è previsto si allarghi fino a raggiungere il 5% del prodotto. Nel frattempo i proventi del turismo sono crollati: come reso noto dalla Banca centrale pochi giorni fa, nel terzo trimestre sono diminuiti del 32,7% rispetto allo stesso periodo del 2015.

L’accordo sul taglio della produzione di petrolio raggiunto due giorni fa dai Paesi Opec sta mettendo ulteriore pressione sulla valuta perché il conseguente aumento del prezzo del barile si farà sentire sul conto finale delle importazioni. Il governo, quindi, è a caccia di nuove entrate. Non a caso, sempre venerdì, Hurriyet ha dato notizia che sono state aumentate le tasse su alcool e tabacchi. L’imposta speciale sulle bevande alcoliche, escluso il vino, sarà del 10%, provocando una crescita stimata dei prezzi al consumo tra il 3 e il 4%. Il costo del tabacco dovrebbe salire in media del 5-6%. Da questa revisione delle imposte, ha detto il ministro delle Finanza Naci Agbal, Ankara calcola entrate aggiuntive per 3,2 miliardi di lire turche (circa 860 milioni di euro).

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