Sessantamila litri, più o meno come una
piscina da 12 metri di una villetta; è questa la quantità d'
aria che può risucchiare in un minuto il
motore della nuova
Bugatti Chiron, cioè quella che si candida come auto di serie più
veloce di sempre, con
420 km/h di punta massima. Un tachimetro con
fondoscala a 500 km/h non s'era mai visto, però il motore da
8 litri con
16 cilindri disposti a W e
quattro turbocompressori è arrivato a erogare
1.500 CV e 1.600 Nm di coppia. E' la fiera della
follia ingegneristica, del politicamente scorretto e dell'esagerato a tutti i costi (prezzi a partire da
2,4 milioni di euro), ma
la sportiva top del Salone di Ginevra 2016 è sicuramente lei, anche se l'avranno solo
500 persone.
La
Abarth 124 spider, invece, dovrebbe avere molti più clienti e con la
trazione posteriore, il
differenziale autobloccante meccanico e il 1.4 Multiair da
170 CV e 250 Nm, segna il ritorno della Casa torinese alle
sportive vere.
Anche la
Aston Martin, con la nuova
DB11 vuole puntare sulle prestazioni e l'inedito motore
5.2 V12 bi-turbo dovrebbe garantirle senza problemi. Il guaio, però, è che quel fantastico
stile a cui ci aveva abituato il marchio britannico negli ultimi anni si è un po' perso.
La
Ferrari GTC4 Lusso, invece, prosegue nella sua missione di simil “SUV” di
Maranello. Con la carrozzeria
shooting brake, 4 posti veri, quattro ruote sterzanti e la trazione integrale, questo modello si pone come vera e propria evoluzione del concetto nato con la
FF.
Anche
Jaguar ha scelto le quattro ruote motrici per la sua
F-Type SVR, ovvero la versione più cattiva della
coupé britannica, che ha un
5.0 V8 sovralimentato con compressore volumetrico da
575 CV.
Ma a
Ginevra ci sono anche le sportive a
motore centrale: la
McLaren 570 GT, ovvero la
supecar perfetta per andare a fare la spesa, tra un cordolo e un altro, grazie a un nuovo portellone in vetro e fibra di carbonio che le dona una capienza degna di un piccolo crossover. Anche le
Porsche Boxster e
Cayman sono perfette per l'uso quotidiano, ma qui in svizzera diventano
718 e soprattutto rinunciano a due cilindri in favore del turbo e di un motore “duemila”. Pure la
Alpine Vision ha il motore collocato centralmente, ma la sua importanza è quella di delineare il
futuro di un
marchio che sta rinascendo.