Cinema

Festival Venezia 2015, il giorno di ‘Per Amor Vostro’ di Gaudino: Valeria Golino è Anna, eroina fragile e triste

Per Amor vostro è un pot-pourri stilistico che fa emergere il dato visivo con forza, un impasto di parole, di dialetto e di inflessioni, di terra e di acqua soffocante, che fluttua invadente nel concitato reale della protagonista

di Davide Turrini

Emerge dal mare profondo del golfo di Napoli Per Amor Vostro di Giuseppe Gaudino, il quarto film italiano che va a chiudere il Concorso del 72esimo Festival del Cinema di Venezia. Un groviglio di scelte formali (bianco e nero, animazione, dialetto, sprazzi di musical) e visionarie suggestioni espressive per raccontare un frammento di vita della 40enne Anna, una tormentata Valeria Golino, eroina fragile e triste, assalita dalle voci di un immaginario inferno mentale, alle prese col ‘gobbo’ da compilare a lettere cubitali e da reggere su un set di una pomposa serie tv.

Tre bei figli adolescenti a casa – due ragazze e un ragazzo sordomuto – i genitori anziani che ora cura amorevolmente anche se loro l’hanno mollata in collegio dalle suore quand’era bambina, ma soprattutto per Anna un marito violento e arrabbiato (Gigi ‘o milordino’, il notevole Massimiliano Gallo) dedito, senza che la famiglia sappia del tutto, alla criminalità locale. La vita della protagonista subisce uno scossone emotivo quando l’attore principale della serie tv, l’affascinante ma ambiguo Michele (Adriano Giannini), comincia a corteggiarla, fino a farle bucare il burrascoso sceneggiato della sua commedia familiare. Per Amor vostro è un pot-pourri stilistico che fa emergere il dato visivo con forza, pur senza eccessiva singolarità.

Il bianco e nero usato per il qui ed ora della storia di Anna viene continuamente invaso sia dai più robusti incubi dell’autobus, sulla vettura con cui va e torna dal lavoro i passeggeri vomitano acqua e vociferano con sussurri e grida provenienti dagli abissi; dalle incursioni animate di uno sfondo mare, cielo, terra oltre la finestra di casa che prende vita e colore d’acquerello per smuovere il ritmo del sentire interiore della donna; infine, dagli accenni di musical casalinghi tra madre e figli ritmato dalle parodie musicali del Quartetto Cetra che fanno capolino dallo stereo, dall’autoradio, e dalla tv. Fino a quando l’oscuro piano criminale del marito verrà a galla stravolgendo ogni certezza sentimentale raggiunta, e farà riemergere anche il trauma infantile della donna.

“Questi diversi livelli permettono una libertà di associazione emotiva e trasversale nella narrazione visiva, che può dare enfasi, forza al racconto, pur non rinunciando all’affabulazione e a una struttura principale lineare”, spiega nell’incontro con la stampa italiana il regista napoletano al suo secondo lungometraggio dopo il lontano esordio del 1997 con Giro di lune tra terra e mare. Per Amor vostro è un impasto di parole, di dialetto e di inflessioni, di terra e di acqua soffocante, che fluttua invadente nel concitato reale di Anna, trasformandola in un’eroina che ricorda da vicinissimo la Selma/Bjork di Dancer in the dark (anche lì le voci, lo spaesamento, lo sballottamento dell’innocente protagonista ndr): “Non ci avevo pensato, se faccio riferimenti al cinema li faccio rispetto a quelli più classici”, continua Gaudino.

“Qui il mare rappresenta l’inconscio e per la protagonista è come un oracolo che annuncia il male che arriverà.  Non credo nel cinema a tesi, anche se nel film racconto la strana sensazione che provai di fronte alla piaga del mercanteggiare il bisogno di sopravvivenza delle persone, qui declinata nella proliferazione del compro/vendo oro”. Il film sembra aver convinto la stampa, ma anche lasciato a molti l’impressione di un magmatico elaborare a vuoto di uno stile che invade il racconto quasi fossero due dimensioni differenti. “Quando arrivi all’angolo dell’arte non lo capisci subito”, spiega ironicamente Giannini alla stampa. “E’ il caos ad aprire le porte della creatività. Noi non sapevamo bene dove fosse la porta, ma abbiamo continuato a recitare come Beppe voleva”. “Mi sento piena di contentezza ora, ma solo due-tre mesi fa mi sarei definita come ‘fragilizzata’ da questa esperienza”, chiosa la Golino. “Per amor vostro l’abbiamo finito e fatto arrivare in Concorso a Venezia contro tutto e tutti. Se penso alla marea di ostacoli che abbiamo avuto per concluderlo, dalla fatica di mettere insieme quei quattro soldi per produrlo al cancello di un cortile che non si apriva facendoci perdere molto tempo sul set, ora sono davvero felice”.

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