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Baby squillo: coinvolto anche il Consiglio di Stato. Ci mancava

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Ormai pensavo di averle sentite tutte sul Consiglio di Stato e sulla giustizia amministrativa. Magistrati che spediscono lettere con dentro escrementi o che si vantano pubblicamente di fare puzze davanti ai colleghi, indagati per ogni sorta di reati, coinvolti in cricche di vario genere,  iscritti segretamente alla massoneria, e chi ne ha più ne metta. Ma le baby squillo dei Parioli mancavano ancora.

Beninteso, racconti su storie di sesso tra le pareti del prestigioso palazzo non sono mai mancate, talvolta riassunte in piccanti anonimi (inviati anche al sottoscritto) e confermate qua e la da qualche moglie tradita; ma stavolta è diverso. Infatti, appena sopita la querelle sullo sventramento del sottosuolo di palazzo Spada per realizzare un parcheggio, ecco un’altra “bomba” sulla prestigiosa istituzione.

Anche nella inchiesta sulle prostitute minorenni dei Parioli salta fuori un’utenza del Consiglio di Stato. Non si sa ancora a chi sia intestata, e nemmeno se si tratti di un magistrato o di un funzionario. Staremo a vedere. Ma intanto il coinvolgimento del palazzo dei giudici amministrativi viene dato per certo.

Ed ecco allora che, immancabilmente, mi accingo ad aggiornare il pallottoliere degli scandali che coinvolgono il supremo consesso amministrativo, aspettando di vedere come i giudici amministrativi sapranno ancora stupirci. 

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