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Tumore del colon, scoperto il meccanismo che scatena la formazione della metastasi

I primi trial clinici dovrebbero prendere il via entro il 2015 presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. La ricerca, condotta da scienziati italiani, è stata possibile grazie al supporto dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), attraverso i finanziamenti del programma '5 per mille', dedicati a sostenere quelle ricerche che possono produrre più rapidamente benefici per i pazienti
Tumore del colon, scoperto il meccanismo che scatena la formazione della metastasi
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Italiani scoprono il meccanismo che scatena la formazione delle metastasi nel tumore del colon: si tratta di un ‘interruttore’ nelle staminali del tumore che attiva la migrazione delle cellule maligne in altre parti del corpo. Lo studio, coordinato da Giorgio Stassi dell’Università di Palermo e Ruggero De Maria dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, è stato pubblicato su Cell Stem Cell e potrebbe avere importanti applicazioni per la cura del tumore del colon.

“Lo studio – ha spiegato De Maria – segue la scoperta, realizzata sempre dal nostro gruppo pochi anni fa, dell’esistenza di cellule staminali del tumore del colon, polmoni e tiroide. Abbiamo ora individuato le staminali che formano le metastasi e i meccanismi che permettono loro di migrare attraverso i vasi sanguigni e linfatici riproducendo così il tumore in un’altra sede”. Lo studio ha permesso di svelare che l’origine della metastasi è dovuta alla presenza di un recettore cellulare denominato CD44v6; se si disattiva questo recettore si blocca la capacità del tumore di dare origine alle metastasi. “Abbiamo dimostrato che tutte le cellule staminali tumorali del colon-retto – continua De Maria – esprimono sulla loro superficie il recettore CD44v6 che agisce da interruttore per la migrazione cellulare e la formazione delle metastasi”.

Grazie a questa scoperta, sarà ora possibile mettere a punto farmaci capaci di ‘spegnere’ il recettore o aggredire le staminali tumorali durante le prime fasi, in cui sono vulnerabili. I primi trial clinici dovrebbero prendere il via entro il 2015 presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. La ricerca è stata possibile grazie al supporto dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc), attraverso i finanziamenti del programma ‘5 per mille’, dedicati a sostenere quelle ricerche che possono produrre più rapidamente benefici per i pazienti.

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