Lo scioglimento del ghiacciaio di Pine Island, in Antartide, sta accelerando, e il processo è irreversibile. Lo sostiene un team internazionale di ricercatori, secondo cui il ghiacciaio può arrivare a perdere fino a 100 miliardi di tonnellate d’acqua all’anno, pari a un aumento di 10 millimetri del livello del mare entro il 2034.
Pine Island, 175 mila chilometri quadrati nell’Antartide occidentale, è un flusso glaciale, cioè un tipo di ghiacciaio che si muove in modo significativamente più veloce rispetto al ghiaccio circostante. Attraverso osservazioni sul campo e modelli al computer, studiosi dell’università francese di Grenoble, dell’IT Center for Science finlandese, dell’Accademia cinese per le scienze e delle università inglesi di Bristol ed Exeter hanno formulato un’ipotesi sul futuro del ghiacciaio.
Gli esperti hanno preso in esame la ‘linea di galleggiamento’ del ghiacciaio, che separa la piattaforma di ghiaccio galleggiante dal ghiaccio ancorato al terreno. Quando la linea di galleggiamento si ritira verso l’interno della costa, all’oceano si aggiunge dell’acqua e il livello del mare si alza. Secondo lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, la linea di galleggiamento di Pine Island si è ritirata di 10 chilometri negli ultimi dieci anni e potrebbe ritirarsi di altri 30 chilometri nei prossimi vent’anni. Il ghiacciaio, che nell’ultima decade ha versato nell’oceano 20 miliardi di tonnellate d’acqua all’anno, arriverà versarne 100 miliardi di tonnellate, causando un aumento del livello del mare stimato tra 3,5 e 10 millimetri nei prossimi 20 anni. “Il ghiacciaio ha iniziato una fase autonoma di ritiro – ha detto Gael Durand dell’università di Grenoble – e proseguirà in modo irreversibile il suo declino”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez