Rip off“. Assieme ai metodi tradizionali, questa è la nuova tecnica utilizzata dalla ‘ndrangheta e dai narcos sudamericani per fare arrivare in Italia migliaia di chili di cocaina. Consiste nell”inserire i panetti di stupefacente all’interno di alcuni borsoni nascosti nei container in transito dai porti italiani e in particolare da quello di Gioia Tauro dove, negli ultimi due anni, sono stati sequestrati circa 3mila chili di cocaina. Un affare che frutta decine di milioni di euro alle cosche calabresi che, per il traffico di droga, sono il punto di riferimento anche della Camorra e di Cosa nostra . “La droga che sequestriamo è solo il 20-25% di quella che la criminalità organizzata riesce a importare. – spiega il colonnello Giuseppe Furciniti, comandante del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro – Da un chilo di cocaina la ‘ndrangheta ne ricava 4 da vendere al dettaglio a 90 euro al grammo”. E le intercettazioni diventano lo strumento indispensabile nella lotta al narcotraffico internazionale  di Lucio Musolino

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Corruzione nella sanità: “In tre anni reati per 1,5 miliardi. E’ il costo di 5 ospedali”

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