Roma, 9 dic. (Adnkronos) - "Nel bilaterale organizzato con Macron, il Presidente eletto degli USA ha detto: "il mondo sta diventando un po’ pazzo". Difficile dargli torto. Per tanti motivi, si capisce. Pensate soltanto a quello che è accaduto in Corea del Sud: il Presidente in carica, preoccupato per la propria crisi e anche – si dice – per una contestazione penale alla moglie (che avrebbe ricevuto regali in violazione delle regole vigenti), ha tentato il colpo di stato attraverso la legge marziale. Si tratta di un colpo di stato che ha prodotto come conseguenza la sua fine politica, un autocolpo di stato potremmo dire. È questione di giorni, io penso: uno del genere non può restare lì a lungo. Ma la follia di ciò che è accaduto in Corea del Sud dà il senso della maionese impazzita che è ormai la politica in varie parti del mondo". Così Matteo Renzi nella enews.
"Più grave e drammatica la situazione siriana. Ne avevo parlato ad Avvenire qualche giorno fa. E avevo messo in guardia dal racconto: Assad è in esilio, evviva, la dittatura è finita. La storia araba dimostra che quando cade un dittatore (e Assad è stato chiaramente un dittatore, feroce dittatore in alcuni momenti) non è detto che le cose si sistemino da sole. Non c’è sempre la democrazia dopo la dittatura. Il leader sunnita che guida la rivolta, Al-Jolani, è un soggettino un po’ particolare eh: faceva parte – in buona sostanza – delle brigate dell’ISIS, non è che viene da Georgetown o da un’elezione democratica".
"Il rischio di cadere dalla padella di Assad, Russia, Iran, Hezbollah alla brace degli ex di Al Qaeda e Daesh non è un rischio teorico, ma una concreta possibilità. Può darsi che la fine del regime di Assad sia un passo in avanti verso la pace in Medio Oriente e sicuramente segna un indebolimento dell’Iran. Ma starei prudente nelle letture entusiaste che ho sentito in queste ore. La situazione è maledettamente ingarbugliata in quel magnifico e devastato Paese. E quanto sarebbe bello se l’Italia prendesse un’iniziativa a sostegno dei siriani, a cominciare dai martoriati cittadini di Aleppo con particolare attenzione alla minoranza cristiana, passata da 2 milioni a mezzo milione di aderenti. Anche dei cristiani della Siria ho parlato nell’intervento in Senato".