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Roma: la sfida di Ignazio Marino sulla mobilità

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Qualche giorno fa l’Istat ha rilasciato il consueto rapporto annuale sulla mobilità urbana. Il quadro che dipinge è quello che ci si può facilmente aspettare: l’offerta di trasporto pubblico continua a diminuire (-3,9%), soprattutto per quanto riguarda gli autobus (-5,4%) che rappresentano la maggioranza dei mezzi disponibili nelle città italiane. A una diminuzione dei servizi pubblici, corrisponde una contrazione della domanda (-0,2%) da parte di tutti quei cittadini che, non potendo usufruire del trasporto pubblico, sono costretti a ricorrere al mezzo privato che, quindi, sono in aumento.

Prevedibile era anche che dopo anni di disastrosa e inerte gestione da parte della giunta Alemanno il tasso di motorizzazione a Roma riuscisse ad aumentare ulteriormente: mentre a Milano, Genova, Napoli, Palermo e Bari è in calo il numero di automobili per abitante, nella capitale (l’unico grande comune che già nel 2000 superava la soglia delle 700 autovetture per 1.000) si registra un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente.

Proprio la capitale sembra però destinata a un cambio di rotta imminente: come se non fosse bastato il segnale dato da Ignazio Marino che si è presentato il primo giorno in Campidoglio in sella alla propria bicicletta, stando a quanto riporta l’adnkronos oggi, sembra che il neoletto sindaco capitolino stia prendendo in seria considerazione per il delicatissimo assessorato alla mobilità e trasporti un nome proveniente dalla Rete per la Mobilità Nuova che fa del potenziamento del trasporto pubblico locale uno dei propri assi portanti.

In ogni caso, chiunque finisca per insediarsi in una poltrona tanto scomoda come l’assessorato alla mobilità, credo che dovrebbe prendere a modello l’intervento fatto dal vicesindaco del Comune di Vienna che, in occasione del proprio intervento la scorsa settimana a VeloCity, l’evento di riferimento mondiale sulla ciclabilità, ha lasciato tutti stupefatti per la semplicità e assoluta inoppugnabilità delle sue parole: “Garantire la migliore qualità della vita per i bambini deve essere il nostro obiettivo primario: i bambini sono il nostro futuro e solamente se cresceranno in un ambiente sano e accogliente potremo avere domani degli adulti responsabili”.

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