Dopo le polemiche, Enrico Letta ha deciso. Con un comunicato, il premier ha reso noto che al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Michaela Biancofiore non verranno assegnate deleghe sulle pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili, bensì compiti nell’ambito della Pubblica amministrazione e la semplificazione. E’ la prima grana del governo delle larghe intese, maturata dopo lo scontro a distanza tra le associazioni gay e il neosottosegretario Pdl – vicinissima a Silvio Berlusconi – in merito ad alcune frasi della 42enne, considerate omofobe.
E la decisione del cambio di deleghe, si apprende da fonti governative, è arrivata in seguito all’intervista a La Repubblica, dove Biancofiore affermava: “Mi piacerebbe che le associazione gay invece di autoghettizzarsi e sprecare parole per offendere chi non conoscono, magari condannassero i tanto femminicidi delle ultime ore. Difendono solo i loro interessi di parte“. Un’affermazione che va contro l’invito “alla sobrietà” fatto dal presidente del Consiglio ai componenti della squadra di governo. “Tecnicamente”, si premette, non si tratta di “revoca” delle deleghe, perché in realtà non erano ancora state assegnate ufficialmente, ma in origine Biancofiore era destinata a coprire quelle per le “Pari opportunità, sport e politiche giovanili” e non alla Pubblica Amministrazione. Dal Pdl fanno sapere, però, che il provvedimento è un atto del presidente del consiglio Enrico Letta che non ha e non avrà alcuna ripercussione sul governo.
La nomina di Biancofiore come sottosegretario alle Pari Opportunità era finita nel mirino delle associazioni di gay e lesbiche per alcune sue frasi. Come “chi va a trans ha dei problemi seri” o accenni alla “natura diversa“, di non facile gestione, per quanto riguarda gay e lesbiche.
Accuse dalle quali si era difesa in varie interviste. Il neo sottosegretario ha parlato di discriminazione nei propri riguardi. “Nei miei confronti – dice – è stata messa in atto una discriminazione preventiva ingiustificata e fondata su presunte dichiarazioni malamente estrapolate”.
“Odio le discriminazioni verso gli animali, figuriamoci verso le persone. Potrei anche prendere qualche collaboratore gay. E sono pronta a incontrare le associazioni”, prosegue Biancofiore. Al prossimo Gay Pride “se mi invitano ci andrò, ma non mi metterò a ballare seminuda sui carri”. “Alle nozze gay sono contraria, da cattolica, ma se il governo decidesse di vararle mi atterrei al mio governo”, aggiunge, mentre sulle unioni civili “non ho preclusioni”.
E arrivano anche le reazioni dei gay center. ”Bene Letta a togliere le Pari Opportunità a Michaela Biancofiore, quel posto va dato a chi conosce in toto la tematica delle Pari Opportunità, senza pregiudizi e soprattutto senza esclusione di nessuna categoria sociale”, tuona Enrico Oliari, presidente dell’associazione GayLib. E ancora: “Biancofiore sbaglia a vedermi come un oppositore politico – ha continuato Oliari – dal momento che ho avuto in tasca la tessera del Pdl fino a ieri. Per me, tuttavia, libertà non significa solo quella del capo, bensì quella di tutti i cittadini, a prescindere dal loro orientamento affettivo. E visto che giusto ieri si è definita ‘teutonica‘, perché, invece di porsi contro le unioni gay, non va a vedere cosa succede in Germania, dove la Lebenspartnerschaft è una realtà consolidata da anni?
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