Fiorella Mannoia, una artista di straordinaria sensibilità civile, ha voluto regalare un suo concerto per festeggiare il primo mese di occupazione del Teatro Valle a Roma.

Chiunque volesse farsi una idea sull’altra Italia, quella che ha votato sì ai referendum, quella che ha davvero a cuore il bene comune, farebbe bene a fare un salto al Teatro Valle, a farsi una chiacchierata con queste ragazze e questi ragazzi che non si sono rassegnati a veder “sequestrato e privatizzato” uno spazio pubblico che, dopo lo scioglimento dell’ente teatrale italiano, ha chiuso i battenti, in attesa di una fantomatica nuova destinazione; chissà magari qualcuno già pensava ad una megapizzeria, ad un supermercato, ad uno dei tanti centri commerciali che già hanno preso il posto di non poche sale cinematografiche e teatrali.

Nell’Italia dei Romano, dei Papa, dei Bisignani, dei conflitti di interesse, ci sono ancora cittadine e cittadini che si riuniscono per parlare di teatro, per leggere insieme un libro, per scrivere una sceneggiatura, per ragionare sul linguaggio, per dare spazio alle più diverse proposte culturali, e lo fanno con immensa passione civile, ma anche con garbo, con gentilezza, con un senso del rispetto che è ignoto alle cricche dominanti.

“Qui non si fuma..”, ” Non parlare in corridoio, perchè è in corso lo spettacolo..”, ” tenere pulito perchè  questo è un bene comune..”, questi solo alcuni dei cartelli esposti fuori e dentro il teatro e che ben rappresentano uno stile, um modo di essere, il senso del rispetto per una istituzione pubblica che il governo Berlusconi aveva già posto in liquidazione.

In questi giorni non pochi rappresentanti delle forze politiche ed istituzionali hanno espresso la loro solidarietà agli “occupanti”, ma ora si tratta di prenderli sul serio, di rispondere alle loro richieste, di coinvolgerli nel futuro del Valle, di non archiviare le proposte ed i progetti che hanno elaborato.

Qualche energumeno della destra romana ha minacciato di chiedere lo sgombero del teatro, forse non hanno ancora capito che, quanto prima, saranno sgomberati loro e magari potrebbero approfittare del ritrovato tempo libero per partecipare ad una delle inziative che saranno organizzate al Valle; siamo sicuri che le ragazze e i ragazzi che hanno dissequestrato un bene pubblico, accoglieranno anche loro e li aiuteranno a riscoprire l’esistenza dei teatri e la bellezza della lettura.

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