Traffici illegali,
droga ed esseri umani

di Gianni Rosini



Traffici illegali,
droga ed esseri umani

di Gianni Rosini

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I traffici dello Stato Islamico non si alimentano, però, solo con ciò che la terra e la storia millenaria di Siria e Iraq offrono loro. A rimpinguare le casse di al- Baghdadi e dei suoi uomini ci sono anche il traffico di due delle “merci” più richieste, redditizie e sfruttate dalle organizzazioni criminali: droga ed esseri umani. Se con la vendita delle donne in sposa ai combattenti e il monopolio su alcune rotte dei migranti i miliziani di Isis hanno incassato oltre 400 milioni di dollari, con la produzione e il traffico di amfetamine e il controllo della droga afghana i proventi aumentano fino a superare il miliardo di dollari.

Dal Captagon all’eroina dell’Afghanistan: le droghe di Isis

Come per la maggior parte delle organizzazioni criminali, il traffico di stupefacenti rappresenta un’altra forma di guadagno anche per Isis. Il grosso del mercato lo fanno anfetamine e droghe sintetiche, con un nome su tutti: Captagon. La droga del Medio Oriente, legale in Europa fino agli anni ’80, è la pasticca protagonista delle feste nei Paesi arabi, con la Siria diventata il principale centro di produzione dopo lo scoppio della guerra civile. Un mercato sul quale lo Stato Islamico ha messo le mani, ma che è ancora difficilmente quantificabile. I 55 milioni di pillole sequestrate in Arabia Saudita in un anno, solo il 10% del mercato totale nella monarchia del Golfo, i 15 milioni in Libano e i 17 di Dubai non bastano a rendere l’idea dei quantitativi totali messi in circolazione anche da Isis. Con un prezzo finale che oscilla tra i 10 e i 20 dollari, solo con questi sequestri sono stati rintracciati tra gli 870 milioni e 1,74 miliardi di dollari.

Il grosso del mercato lo fanno amfetamine e droghe sintetiche, con un nome su tutti: Captagon

Ma gli uomini di al-Baghdadi potrebbero aver messo le mani anche su una piccola fetta del mercato di eroina che dall’Afghanistan viene inviata in Europa. La rotta classica è quella che dal Paese dell’Asia Centrale attraversa Iran, Turchia e Balcani e che frutta ogni anno 28 miliardi di dollari sul mercato europeo. Ma negli ultimi anni, a causa di maggiori controlli nei Paesi interessati e grazie ad alcuni sequestri, è stata scoperta la cosiddetta “Rotta del Sud” che dall’Afghanistan attraversa diversi Paesi del Medio Oriente e dallo Yemen attraversa le acque del Golfo di Aden, fino al Corno d’Africa, da dove raggiungerà prima il Nord Africa e poi l’Europa. Quest’ultima rotta è sicuramente meno remunerativa per gli uomini dello Stato Islamico, ma per attraversare alcune aree in Siria e Iraq, i trafficanti devono pagare tasse che vanno a rimpinguare le casse di Isis.

Donne vendute come spose e migranti: il traffico di esseri umani

Anche il traffico di esseri umani compare come voce nel bilancio del Califfato. Gli uomini in nero controllano innanzitutto il flusso di migranti che da Africa e Medio Oriente cercano di raggiungere l’Europa. Un viaggio lungo migliaia di chilometri, con decine di postazioni controllate da gruppi armati illegali che estorcono migliaia di dollari ai profughi. Un business che ha portato nelle casse dello Stato Islamico 323 milioni di dollari.

Ma gli uomini di al-Baghdadi hanno messo in piedi anche un mercato di schiave sessuali e spose bambine da vendere sui mercati delle città più importanti come Mosul. Specialmente dopo i primi mesi dalla proclamazione unilaterale del Califfato, tra 3 mila e 5 mila donne e bambine cristiane e yazide sono state catturate, stuprate, ridotte in schiavitù e vendute come mogli ai miliziani.

Tra 3 mila e 5 mila donne sono state vendute come mogli. I prezzi vanno dai 35 dollari delle over 40 ai 150 delle bambine tra uno e nove anni

I prezzi vanno dai 35 dollari delle over 40 ai 150 delle bambine tra uno e nove anni. Una barbarie che si unisce a quella che vuole i jihadisti di al-Baghdadi commerciare gli organi dei prigionieri. Su quest’ultima fonte di finanziamento si hanno solo testimonianze locali o di ex prigionieri, ma a fine 2015 le forze speciali statunitensi sono entrate in possesso di una sorta di fatwa, datata 31 gennaio 2015 e la cui autenticità è in fase di accertamento. Nel documento, che cerca giustificazione alla pratica nelle scritture sacre, si legge che il prelievo di organi dal corpo di un miscredente allo scopo di salvare la vita di un musulmano è consentito.