VISTA MARE di Andrea Castoldi. Con Arturo Di Tullio, Pietro Sarubbi, Lorenza Pisano. (Italia, 2017). Durata: 85’ Voto 2,5/5 (DT)

Immaginate che nel Nord Italia i ristoranti siano vuoti, le persone non trovino lavoro, disoccupazione e crisi economica galoppino all’estremo. Ebbene un gruppo di veneti, emiliani, lombardi e siciliani, compreso l’ex pizzaiolo Stilitano appena uscito di prigione dopo tre anni di carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, intraprendono un viaggio da “clandestini” verso una Puglia militarizzata al contrario dove si prova a prendere un traghetto o un barcone verso l’Albania per trovare lavoro. Il gruppo si nasconde in un casale isolato della foresta umbra in attesa che un “traghettatore” pagato profumatamente li venga a prendere. Non tutti riusciranno nell’impresa migratoria. Film produttivamente poverissimo (15 giorni di riprese, una ventina di attori, 5 tecnici), ma con uno spunto di scrittura interessante e a suo modo politicamente provocatorio sul tema dell’emigrazione che non fa sconti per etnie o colore della pelle. Regia tecnicamente non proprio scoppiettante, espressività trattenuta e semplificata all’osso con un discreto apporto attoriale, e uno sguardo talmente neutro, né comico né tragico, sulla storia tale da rendere un po’ monotona l’intera opera. Castoldi aveva girato in economia nel 2014 un altro film simile, sempre attorno ad una scelta etica dicotomica come Ti si legge in faccia.