La basilica di Santa Maria in Montesanto a Roma, nota ai più come Chiesa degli artisti, e, di sottofondo, le note della colonna sonora del film “Altrimenti ci arrabbiamo”. Si sono aperti così i funerali di Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, il cui feretro è stato accompagnato all’ingresso della chiesa di piazza del Popolo da un lungo applauso. E da uno striscione: “Adesso vedrai che anche gli angeli mangiano fagioli”.

Presenti, oltre a una folla gremita di fan, anche amici e persone del mondo del cinema: tra i primi ad arrivare, Terence Hill. “Bud – ha detto l’attore – ripeteva sempre una frase, ‘ma non abbiamo mai litigato’, e la ripeteva continuamente. Era la dimostrazione che noi ci rispettiamo e ci amiamo”. E ha aggiunto: “Quando Giuseppe mi ha comunicato che Bud era andato via – ha detto ancora – ero ad Almeria, in Spagna, nello stesso punto dove ci siamo incontrati la prima volta, per girare il nostro primo film. E dopo la confusione, il dispiacere, il dolore, è arrivata una sensazione di calma, quasi di gioia: ho capito che niente avviene a caso, che la vita è eterna e che per questo Bud la viveva con gioia. Sono certo che quando lo incontrerò mi verrà incontro con la sua sella in spalla e mi dirà ‘ma non abbiamo mai litigato'”. Presenti anche Carlo Vanzina, Massimo Ghini, Fulvio Lucisano e Gianni Alemanno.

“Bud era una persona disponibilissima, avevo un buon rapporto con lui. Credo che sia uno dei pochi attori conosciuti internazionalmente”, ha detto il produttore Fulvio Lucisano entrando alla chiesa degli Artisti e mostrando una foto “ripescata stamattina” in cui i due sono insieme a Miami. I funerali si sono chiusi sulle note di Dune Buggy, suonata da una piccola banda e intonata da cinque coristi. Fan, amici e colleghi hanno poi cantato e gridato “Bulldozer”, ricordando il film del 1978 in cui Bud Spencer interpretava un giocatore di football.

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