Niente tasse sulla casa di proprietà di poliziotti e prefetti trasferiti per lavoro, sugli alloggi sociali e, in alcuni casi, sugli appartamenti dati in comodato a un figlio o a un altro parente di primo grado. Imu ridotta di un quarto per i proprietari che affittano a canone concordato. Venticinque milioni in più per le scuole paritarie, ma zero risorse per la proroga della Dis-coll, l’ammortizzatore sociale per i collaboratori, che era stato istituito in via sperimentale e scadrà il 31 dicembre di quest’anno. Mentre le cooperative sociali vedono salire dal 4 al 5% l’aliquota Iva sui propri servizi. Sono alcune delle modifiche fatte durante l’iter in commissione Bilancio del Senato alla legge di Stabilità per il 2016. Il cui testo giovedì sera è stato sostituito dal governo con un maxi emendamento di 557 commi che recepisce gli emendamenti e su cui l’esecutivo ha posto la sua 47esima fiducia. Palazzo Madama ha dato il via libera con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti.

La manovra passa ora all’esame della Camera, dove sono attese le modifiche più rilevanti. Su uno degli aspetti più controversi, l’aumento a 3mila euro del tetto all’uso del contante, è arrivata una modifica solo parziale: il limite resta a mille euro per i money transfer, le attività che si occupano del trasferimento di denaro all’estero. Come chiesto sia da Bankitalia sia dalla commissione Finanze. E’ stata poi inserita una norma che dovrebbe favorire l’emersione degli affitti in nero. Questo dopo che il governo ha deciso di consentire di pagarli in contanti. Una nota di Palazzo Chigi informa che “complessivamente l’effetto finanziario lordo connesso all’approvazione degli emendamenti ammonta a circa 600 milioni di euro nel 2016 e circa 300 milioni di euro negli anni successivi”.

Giù l’Imu per chi affitta a canone concordato – Diverse le novità sul fronte della tassazione della casa, tasto dolente visto che l’eliminazione della Tasi – fortemente voluta dal premier Matteo Renzi – incontra l’opposizione della Commissione Ue. Uno degli emendamenti approvati dalla Bilancio prevede una riduzione dell’Imu pari al 25% per i proprietari di una seconda abitazione che la affittano a canone concordato. Saranno invece del tutto esentate dal pagamento le abitazioni (escluse ville e castelli) che vengono cedute in comodato d’uso ai parenti di primo grado in linea retta a patto che non abbiano “un altro immobile ad uso abitativo in tutta Italia”, che il contratto sia registrato e che nel 2015 chi concede in comodato la casa l’abbia usata come abitazione principale. Una previsione, questa, che restringe moltissimo la platea potenziale. Il vincolo può arrivare fino al secondo grado (nonno-nipote, fratello e sorella) se il parente è una persona disabile. Zero tasse anche sulle case appartenenti alle cooperative edilizie, sugli alloggi sociali, sulla casa assegnata al coniuge dopo una separazione o un divorzio e sugli immobili di prefetti, forze di polizia, membri dell’esercito e vigili del fuoco che non vivono nella casa di proprietà. In più le società in house di edilizia popolare si vedranno ridurre del’ 50% l’imposta sul reddito delle persone giuridiche.

Arma spuntata contro affitti in nero. E resta il rischio mini-Tasi nel 2016 – Contro gli affitti in nero arriva la previsione che i contratti devono essere registrati entro 30 giorni ed è “nullo” ogni accordo che preveda il pagamento di un canone superiore a quello registrato. Gli affittuari, entro sei mesi dalla riconsegna dell’immobile, possono chiedere “la restituzione” di eventuali somme in più versate al padrone di casa. Non è chiaro però come faranno a provarlo. Nel maxi emendamento viene poi confermata la sanatoria che rende valide le delibere dei Comuni sulle aliquote di Imu e Tasi, le addizionali e le tariffe approvate fino al 30 settembre, anche se per legge andavano varate entro il 30 luglio. Visti i tempi stretti, c’è il rischio che i proprietari nel 2016 si trovino a dover pagare un conguaglio, di fatto una mini Tasi, nonostante l’abolizione della tassa. Secondo fonti parlamentari la norma sarà stralciata nel passaggio alla Camera.

Canone Rai in bolletta in 10 rate – Il canone Rai in bolletta sarà spalmato su 10 rate annuali da pagare tra gennaio e ottobre, con le bollette dell’elettricità. Sale da 6.700 a 8mila euro la soglia di reddito per l’esenzione dal pagamento favore degli ultra settantacinquenni. Per il solo 2016 le prime rate saranno “cumulativamente addebitate nella prima fattura successiva all’1 luglio”, per concedere i “tempi tecnici necessari all’adeguamento dei sistemi di fatturazione”.

Un giorno in più di congedo per neopapà. Più soldi a scuole paritarie – Sale da uno a “ben” due giorni, che possono essere goduti “anche in via non continuativa”, il congedo obbligatorio per i neo papà. Prorogato in via sperimentale per il 2016 anche quello facoltativo, anch’esso di due giorni, così come il voucher per pagare la baby sitter, da usare nel primo anno di vita del bambino. Salgono poi di 25 milioni di euro, rispetto ai 200 già stanziati, le risorse a favore di asili e scuole elementari paritarie. Il plafond raggiunge così i 497 milioni, per la soddisfazione del sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi secondo cui “questo governo continua il lavoro per abbattere muri ideologici”.

Nella manovra anche il salva Regioni. Fuori dal tetto di spesa i farmaci innovativi – Le Regioni, che si faranno carico di gran parte della spending review del prossimo triennio, incassano l’innesto nella manovra del decreto che ne salva i bilanci consentendo ai governatori di restituire in 30 anni i soldi che avevano ricevuto dal governo per pagare i debiti nei confronti dei fornitori. Le Province autonome di Trento e Bolzano vengono escluse dall’obbligo di costituire aziende sanitarie uniche. In più il governo, dopo aver aumentato di 2,1 miliardi in meno rispetto al previsto il Fondo sanitario nazionale, ha presentato un emendamento (approvato) che esclude dal tetto nazionale della spesa farmaceutica territoriale i 500 milioni di euro destinati all’erogazione dei farmaci innovativi. La cui fornitura sarà quindi comunque garantita.

Quasi 3 milioni per accordo con il Vaticano – Arrivano 2,7 milioni di euro per attuare l’accordo tra Italia e Vaticano in materia di “radiodiffusione televisiva e sonora, che prevede la concessione in uso all’Italia di un certo numero di canali televisivi a fronte della messa a disposizione gratuita al Vaticano della capacità di trasmissione. Il governo ha anche previsto di destinare 276mila euro a un Fondo per il riassetto dello spettro radiotelevisivo.

Meno tagli per Caf, patronati e istituti di ricerca – Gli istituti e gli enti di ricerca “possono continuare ad avvalersi del personale con contratto di collaborazione coordinata e continuativa” in corso al 31 dicembre 2015 “mediante l’attivazione, previa verifica di idoneità, di contratti a tempo determinato. Il fondo ordinario per il finanziamento degli enti e istituzioni di ricerca viene incrementato di 8 milioni di euro nel 2016 e 9,5 milioni dal 2017, riducendo di altrettanto il fondo per il finanziamento ordinario delle università statali, per consentire l’assunzione di ricercatori negli enti pubblici di ricerca. Sono prorogati per il 2016-2017 i benefici fiscali per i cosiddetti cervelli in fuga che sono rientrati in Italia tra l’1 marzo e il 6 ottobre di quest’anno. Viene poi ridotto da 100 a 40 milioni il taglio ai Caf nel 2016. La sforbiciata scende poi a 30 milioni sia nel 2017 sia nel 2018. Per i patronati il taglio scende da 48 a 28 milioni.

Ripensamento sulla sforbiciata alle spese per Ict della pubblica amministrazioneIl drastico taglio del 50% delle spese per beni e servizi informatici e di connettività nelle Pubbliche amministrazioni viene spalmato su tre anni. L’obiettivo andrà raggiunto entro il 2018 e non più il prossimo anno. Non solo, la novità inserita al Senato esclude dal taglio le spese per i “canoni” per i servizi di connettività come le reti internet e della spesa effettuata tramite Consip. Fuori dalla spending anche le spese delle amministrazioni della giustizia per l’informatizzazione del processo civile e penale dei tribunali.

Addio ammortizzatori per i cococo, su Iva per le coop sociali – Non è stato approvato dalla commissione l’emendamento che prevedeva la proroga della Dis-coll, l’ammortizzatore sociale per i collaboratori coordinati e continuativi introdotto in via sperimentale per il 2015 dal Jobs Act. Dal 2016, quindi, i cococo non avranno più alcun cuscinetto che li tuteli dalla perdita del contatto. E’ poi saltato, per effetto di una richiesta di modifica ad hoc, il taglio dell’aliquota Iva sul pellet, un tipo di combustibile utilizzato per il riscaldamento: la prima versione della manovra la faceva scendere dal 22 al 10%. I maggiori introiti per lo Stato, pari a circa 100 milioni di euro, verranno utilizzate per coprire altre uscite. Sorpresa negativa sull’Iva anche per le cooperative sociali. Dal prossimo anno l’aliquota passerà dall’attuale 4% al 5%. Le coop soggette all’aumento sono quelle che forniscono prestazioni socio-sanitarie, di assistenza domiciliare o ambulatoriale, rivolte ad anziani, disabili adulti, tossicodipendenti, malati di Aidshandicappati psicofisici,minori, senza fissa dimora, richiedenti asilo e persone detenute. Il gettito atteso è di 34 milioni di euro.

Impegno alla promozione delle benefit corporation – E’ stata recepita all’interno della manovra la proposta di legge sulla promozione in Italia delle cosiddette “benefit corporation”, società che, “nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune” e “operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altro portatori di interesse”.

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