È morto a 83 anni al Cairo l’attore egiziano di origine libanese Omar Sharif. Uno dei volti più amati di Hollywood tra gli anni Sessanta e Settanta, Sharif deve la sua notorietà ad alcuni ruoli rimasti nella storia del cinema mondiale, dal Dottor Zivago (tratto dal romanzo di Pasternak) a Sherif Ali in Lawrence d’Arabia, al fianco di Peter O’Toole. Proprio questi due capolavori cinematografici gli avevano permesso di vincere altrettanti Golden Globe, anche se l’Oscar non è mai arrivato, nonostante una nomination per Lawrence d’Arabia.
L’attore è morto dopo un attacco di cuore che lo aveva colpito ieri pomeriggio in un ospedale della capitale egiziana, così come confermato dal suo agente Steve Kenis. Sempre quest’anno, a Sharif era stato diagnosticato il morbo di Alzheimer.
Tra i film più famosi della sua carriera, Funny Girl di William Wyler (interpretato con Barbra Streisand, che per un periodo è stata anche la sua compagna), Il seme del tamarindo di Blake Edwards, L’oro di Mackenna, Mayerling.
Molto noto anche in Italia (Sharif parlava italiano, oltre che francese, inglese, arabo, turco e greco), ha recitato tra l’altro anche in C’era una volta…, diretto da Francesco Rosi. Era tornato particolarmente in auge poco più di dieci anni fa, con il film Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano, grazie al quale aveva vinto anche un César come migliore attore e il premio del pubblico al Festival di Venezia. Lo stesso anno, Sharif era stato premiato con il Leone d’Oro alla carriera.
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