La mossa di Renzi assomiglia sempre di più ad uno scacco matto spagnolo. Uno scacco al Re verso il quale non c’è arrocco che tiene. Quando lo scacco viene mosso dal cavallo è difficile uscirne fuori ed il cavallo di Renzi è D’Alimonte. Infatti, della pericolosità della mossa se ne sono accorti i pedoni, che lì davanti difendono, ma sono destinati a soccombere sotto i colpi del bischero fiorentino della politica italiana. Ed i pedoni hanno fatto la voce grossa mentre osservavano il cavallo superarli dall’alto. Oggi se ne escono con “prima eliminazione del bicameralismo (ci vorranno tutti i passaggi di riforma della Costituzione), poi la legge elettorale“. Arrocco inutile che serve loro per tirare avanti almeno per due anni (in quattro passaggi sai le trappole?).

Il bischero Renzi ha intuito e twitta l’avvio della mossa del cavallo: “Vogliono fermarmi ma io non mollo”. Letta si difende con l’alfiere del Senato: “Attento ai voti, potresti non farcela” ed è pronto a mettere in campo una alleanza tra frange Pd, magari parte dei 101 Prodi elettori killer, Scelta Civica e gli altri pedoni che dal modello spagnolo sarebbero sotterrati da un olé. Ma Renzi appare deciso e sa che così come Forza Italia non ha scelta, anche il Pd non ha scelta ed una bocciatura della legge al Senato comunque equivarrebbe alla fine del governo Letta. Caro Enrico, sembra proprio uno scacco matto.

Renzi sembra suggerirgli: “Tu puoi restare, ma voti il modello spagnolo, elimini Senato e province, e subito metti in piedi un grande piano occupazionale per i giovani“. Non ci riesci in due o tre mesi? Bene, si torna a casa e si vota. Ci proverà chi vincerà. È l’unica strada che Renzi ha per rispondere ai suoi elettori che altrimenti, passato gennaio senza legge elettorale, finirebbero tra le braccia di Grillo tributandogli una eclatante vittoria alle Europee. Ed allora Renzi, il segretario, ne uscirebbe sconfitto, Letta rafforzato in funzione eurodifensiva, e sotto il sedativo del semestre a guida italiana le larghe intese continuerebbero a galleggiare. Renzi non ha scelta. O muove il cavallo e dà scacco matto entro la prossima settimana o lo spalmeranno ben bene per cuocerlo sulla graticola.

Il ragazzo è intelligente, e davvero sente di essere col vento in poppa. Sente di avere un fresco e profumato vento in poppa che è quello del popolo che il Palazzo non riesce più ad intercettare. È l’ultimo ponte della democrazia, Renzi il Sindaco. E l’umore della gente riesce a sentirlo perché Sindaco. I Re difficilmente percepiscono questi umori, perché arroccati nei palazzi alla fine odono solo consiglieri che spesso sussurrano solo ciò che più gli conviene. Durante l’intervento della De Girolamo, Montecitorio deserta era la plastica raffigurazione e la conta dei pedoni. Sono i cavalli che muovono a scacco mentre gli alfieri e le torri distraggono la regina. Forza ragazzo, cavalca la notte e porta l’Italia in un nuovo giorno. Non ti fermare e non guardare indietro, potresti rimanere pietrificato. Negli scacchi, come nella politica non esiste la parola pietà.

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