Non condivideremo mai nulla con chi distrugge il teatro, l’arte, la cultura a Napoli e in Italia. Siamo noi che non vogliamo loro”. Mario Gelardi, drammaturgo, regista teatrale e scrittore non è un fine diplomatico. Passione civile, talento e inventiva sono tizzoni di brace di artista con l’aggravante di essere un napoletano-napoletano. Al rione Sanità, dal nulla, senza padroni, né padrini, né amici degli amici, né istituzioni, né politicanti ha tirato su un teatro. Si, il Nuovo Teatro Sanità.

Sacrifici, duro lavoro, un pizzico di follia e lo zampino di Antonio De Curtis in arte Totò originario del rione che veglia dall’alto. Tra pochi giorni, il 27 settembre una madrina d’eccezione: la grande Isa Danieli, scoprirà la nuova insegna e darà il via alla prima stagione del ntS’. “Il cartellone – dice Gelardi, direttore artistico – si apre con “Lenuccia”, dedicato a Maddalena Cerasuolo, la giovane partigiana del Rione Sanità, in concomitanza con i festeggiamenti per i 70 anni delle Quattro Giornate di Napoli”.

Numerosi i nomi che calcheranno il palco del NtS, con spettacoli che spaziano dai temi più attuali come il femminicidio visto però dalla parte delle donne, “che una volta tanto vincono sugli uomini”, come spiega Gea Martire, protagonista di “Mulignane” con la regia di Antonio Capuano; alla politica, col testo di e con Giulio Cavalli, “Andreotti non è stato assolto”, attore sotto scorta per la sua attività teatrale antimafia; ai classici rivisitati in chiave moderna, come “Enrico l’ultimo” tratto da Pirandello, con adattamento e regia di Rosario Lerro; “Hotel Splendid” di Jenet con la regia di Vincenzo Pirozzi, che è anche direttore del teatro. Poi è la volta di “Raccionepercui” con Marina Confalone, scritto da Giuseppe Bertolucci; “Due signore” di Manlio Santanelli con la regia di Riccardo De Luca, senza dimenticare un testo di puro impegno civile come “Via D’Amelio 19”, scritto e diretto da Ciro Pellegrino e ispirato al giudice Borsellino.

Un miracolo insomma la nascita del teatro NtS che sorge sulle ceneri di un ex convento dell’ottocento ma anche un forte atto d’accusa contro un ignorante “sistema di potere” che da anni umilia l’arte e la cultura a Napoli facendola sprofondare in un buco nero. Basta dare un’occhiata a quali spettacoli o iniziative pseudoculturali vanno i finanziamenti pubblici oppure dare una scorsa ai componenti dei vari cda delle Fondazioni in house o chi ricopre i ruoli apicali nel decidere la programmazione delle stagioni teatrali. Neppure turandosi il naso, si sopravvive.

C’è da mettersi le mani nei capelli. Sembrava che il tuffo in piscina dell’assessore regionale alla Cultura tale Caterina Miraglia-Anita Ekberg con Luca De Fusco, pagatissimo direttore artistico del Teatro Stabile di Napoli nonché direttore del Nuovo Teatro Festival Italia, fosse il livello più basso che si potesse toccare. Invece non c’è mai limite al peggio. L’elenco dei “professionisti del vuoto” che ignorano cosa sia veramente arte, cultura, passione, viscere a Napoli è sterminata. Non è un caso se dove il grande Eduardo De Filippo ambientò la commedia “Il Sindaco del rione Sanità” è sorto in piazzetta San Vincenzo il Nuovo Teatro Sanità. Nulla è casuale.

Alla base c’è soprattutto una missione civile, una nuova resistenza: creare un vero luogo di cultura, di fruizione sociale, di arte. La storia si ribalta: adesso sono loro, i “teatranti delle istituzioni” a cercare disperati accrediti. Il ntS’ è soprattutto progetto di formazione, didattica, teatro civile e impegno vero, autentico come da anni non si vede in città contro le mafie. A chiacchiere tutti sono contro la camorra solo per mettersi i soldi in tasca. Il puzzo del compromesso è nauseabondo. Occorre spalancare le finestre per ritornare a respirare. Ci stanno provando i ragazzi del Nuovo Teatro Sanità che vorrebbero debuttare a “Politicamente Scorretto”, la rassegna d’impegno civile coordinata da Carlo Lucarelli a Casalecchio di Reno (Bo) che hanno nel cronista sotto scorta Giovanni Tizian, un testimonial d’eccezione. Per farlo e confidando solo sulle proprie forze, perché si sa i finanziamenti pubblici sul contrasto alla cultura della criminalità organizzata vanno solo alle scatole vuote, ai professionisti dell’anticamorra e al grande mare magnum del magna magna, questi pazzi del Nuovo Teatro Sanità insieme a Caracò Editore hanno lanciato una raccolta fondi online.

Per contribuire alla campagna “Su al nord: giovani in scena contro le mafie” e ottenere maggiori informazioni basta collegarsi alla piattaforma “Derev” e scegliere l’importo che si vuole donare: da un minimo 5 euro fino a 60 o 90 euro. A ogni importo è collegata una ricompensa: si può scegliere di assistere allo spettacolo “La giusta parte” o di ricevere il Dvd col video-reportage o di farsi recapitare libri o e-book di Caracò Editore che ha rinunciato al ricavo derivato dalla distribuzione a favore della campagna. Questa è la Napoli vera, tante contraddizioni ma una sola anima e un solo grande cuore.

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