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Mahmood: “Il momento peggiore della mia vita quando è bruciata casa mia. Il più bello allo stadio con mamma, ma abbiamo portato male alla Roma”

Il cantautore traccia un bilancio tra pubblico e privato

di F. Q.
Mahmood: “Il momento peggiore della mia vita quando è bruciata casa mia. Il più bello allo stadio con mamma, ma abbiamo portato male alla Roma”

È un momento ricco di soddisfazioni per Mahmood con il successo dei suoi concerti nei club di tutta Europa (17 date sold out in 10 Paesi, appena concluse), il disco “Nei letti degli altri” certificato Disco di Platino, e il brano “Personale” con Geolier certificato Disco D’oro. In una lunga intervista a Vanity Fair, il cantautore ha raccontato aspetti inediti del suo privato.

Da ragazzino Mahmood ha rivelato di essere stato “fantasioso e solitario. Avevo occupato lo sgabuzzino di casa e ci avevo creato una città con un nome, Podilandia, frutto della crasi tra Pokémon e Digimon. Ero figlio unico e mi piaceva stare da solo”. E ancora: “Ultimamente ho ritrovato alcuni diari e mi sono sorpreso a rileggere alcune note delle maestre che dicevano: ‘Alessandro è bravo ed educato, però a volte è distratto e si perde tra le nuvole’. Già da bambino mi partiva la testa e mi dissociavo totalmente per perdermi in fantasie tutte mie. Se penso a quel ragazzino, adesso in realtà lo vedo come uno che se ne sbatteva di quello che pensavano gli altri. Forse quel ragazzino era più libero e sicuro di chi sono oggi. Mi ricordo di un paio di pantaloni di velluto marrone, quasi color oro, che mi mettevo contro il parere di mia madre. Piacevano a me, quindi dovevano piacere a tutti”.

La persona a cui è più legato è la madre: “Non smetterò mai di dire grazie. Anche quando è diretta come solo lei sa fare, tipo dopo un recente concerto in cui magari non avevo cantato benissimo e lei è arrivata serafica e mi ha detto: ‘magari la prossima volta ti impegni di più!‘. La Sardegna, invece, è per me il luogo in cui troverò sempre la pace. Ci vado tutte le estati e il rito è sempre lo stesso: gommone, amici, cugini, pranzo cucinato a casa e messo nella borsa frigo, poi gita di caletta in caletta. Il paradiso”.

Il momento peggiore della vita dell’artista è stato “quando è bruciato il mio appartamento. Ho provato che cosa significa la fine, vedere qualcosa che ti viene portato via. È stato terrificante e insieme illuminante, perché mi ha fatto capire che mi piace fare tabula rasa, ripartire da zero. Ogni volta. Azzerare tutto e ripartire può essere liberatorio”. Il momento più bello “qualche settimana fa sono stato allo stadio a Roma con mia madre: io e lei siamo le persone più lontane dal calcio eppure ci siamo divertiti tantissimo. Ero felice. Anche se abbiamo portato un po’ male alla Roma che ha perso”.

Mahmood sarà impegnato con il suo Summer Tour 2024, al via dal 3 luglio. In autunno sarà la prima volta nei palazzetti italiani con due date al Forum di Milano, il 21 (andato sold out in 24 ore) e 22 ottobre, il 25 ottobre al Nelson Mandela Forum di Firenze, il 27 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma e il 31 ottobre al Palapartenope di Napoli.

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