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Antonino Cannavacciuolo chiude (tra le polemiche) il suo ristorante di Novara: “Non più in linea con il nostro presente”

La notizia arriva dopo un botta e risposta a distanza con l'ex sindaco leghista Massimo Giordano, che aveva criticato la prolungata chiusura del locale dopo le festività natalizie

di F. Q.

Sipario sulla storia del “Café & Bistrot” di Antonino Cannavacciuolo a Novara. Dopo mesi di incertezza e un botta e risposta a distanza con l’ex sindaco leghista Massimo Giordano, lo chef stellato e sua moglie Cinzia Primatesta hanno ufficializzato la chiusura definitiva del locale annesso al Teatro Coccia. La notizia arriva dopo un botta e risposta a distanza con l’ex sindaco leghista Massimo Giordano, che aveva criticato la prolungata chiusura del locale dopo le festività natalizie. “Chi non ama Novara, faccia pure le valigie“, aveva tuonato Giordano sui social, accusando lo chef di trascurare il “salotto della città” e invitandolo a “bagnare le piante che stanno morendo”.

Cannavacciuolo, da parte sua, ha replicato sottolineando come la pausa fosse stata necessaria per riflettere sul futuro del Bistrot, ormai poco in linea con i nuovi obiettivi aziendali: “I mesi di chiusura del ristorante – spiegano Antonino e la moglie Cinzia all’Agi – ci sono serviti per vagliare ogni possibilità, dal proseguimento del lavoro svolto in questi anni alla valutazione di profondi cambiamenti. Abbiamo infine deciso di chiudere il Cannavacciuolo Cafe’ & Bistrot di Novara, un pezzo della nostra storia a cui rimarremo per sempre legati”.

E ancora: “Siamo cresciuti accanto a questo progetto – proseguono lo chef e sua moglie- così come i ragazzi appassionati che ogni giorno rendono grande la nostra squadra. Insieme a loro abbiamo iniziato a prendere una nuova direzione di Gruppo, maggiormente incentrata sullo sviluppo Hospitality e Retail; un’area che ci permette di far fiorire le nostre risorse, realizzando le loro aspirazioni”. “Seguendo questi ragionamenti – concludono – ci siamo resi conto che il Cafe’ & Bistrot non poteva più rappresentare uno spazio di crescita costante, perché poco in linea con il nostro presente, e abbiamo ritenuto giusto lasciarlo andare per concentrare le energie su tutti gli altri progetti”.

L’avventura novarese di Cannavacciuolo era iniziata nel 2015, quando l’amministrazione comunale di centrosinistra lo aveva convinto ad aprire un locale nel cuore della città. Il Bistrot, con la sua proposta gastronomica di qualità e l’atmosfera elegante, aveva rapidamente conquistato il pubblico, diventando un punto di riferimento per la ristorazione locale. All’epoca, rappresentava una scommessa ambiziosa: portare l’alta cucina di Cannavacciuolo in una città di provincia, rilanciando al contempo un locale storico. Tuttavia, dopo nove anni di attività, il contratto di affitto era scaduto e, nonostante l’opzione per un rinnovo di altri nove anni fosse stata esercitata, il locale non ha più riaperto dopo Capodanno. Un segnale, forse, che qualcosa stava cambiando nelle strategie del Gruppo Cannavacciuolo.

La chiusura del locale lascia un vuoto nel panorama gastronomico novarese, ma apre anche nuove opportunità. Da un lato, i fan dello chef potranno continuare a gustare le sue creazioni negli altri ristoranti del suo gruppo, come Villa Crespi sul Lago d’Orta o il Cannavacciuolo Bistrot Torino. Dall’altro, la prestigiosa location del Teatro Coccia è ora libera per accogliere un nuovo progetto culinario, magari altrettanto ambizioso e innovativo.

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