“Lui me lo disse a Udine. Aveva fatto gli esami di routine. Venne un giorno e mi confessò di essere sieropositivo. Mia figlia aveva un anno e mezzo, per fortuna era stata concepita prima che lui contraesse la malattia. Lui forse aveva preso l’Aids a ottobre. Eravamo a giugno”. Questa le parole di Raffaella del Rosario, ex moglie di Giuliano Giuliani – portiere del Napoli di Maradonamorto all’età di 38 anni dopo aver contratto l’Aids. Una malattia che non lasciò scampo al calciatore ex Como, Udinese e Verona, tra le altre. Intervistata al Corriere della Sera, Del Rosario ricorda il luogo e a la serata che cambiò per sempre la vita del suo ex marito.

Mi sono separata, sono andata a Napoli, con la bambina. Ero ferita, angosciata. Non erano più i tempi allegri dello scudetto. Giuliano era molto legato a Corradini e a Diego. Passavamo le serate insieme a giocare a Cluedo, c’era un clima di festa continua. Io sono rimasta incinta nello stesso periodo in cui successe alla moglie di Maradona”, prosegue Del Rosario.

La festa che cambiò la vita
Un addio al celibato – quello di Diego Armando Maradona – che risultò fatale. “Quella sera Diego aveva organizzato un addio al celibato a suo modo, c’erano quattordici ragazzi e 42 ragazze. Chi c’era mi ha raccontato che appena arrivarono le automobili con gli invitati si chiusero le porte e si spensero le luci. Giuliano fu visto tornare in albergo alle cinque di mattina, quella sera si è giocato la vita“. Questa la testimonianza raccolta dal Corriere della Sera da un suo ex compagno di squadra che ha preferito rimanere nell’anonimato.

Poi, l’ex moglie torna a parlare di quella serata: “Io avevo partorito da sette giorni, ovviamente non potei andare. Questa coincidenza mi ferì in modo particolare e fu una delle ragioni per le quali ci separammo. Ma gli sono restata accanto nella fase finale della sua vita. Mi ha fatto giurare che non avrei mai detto a sua figlia la causa della morte. Ho tenuto fede a questa parola data. Lei, a diciotto anni, lo ha scoperto su Internet e, per questo, ha pagato un prezzo molto alto. Il giorno dei suoi funerali non venne nessuno dei suoi compagni del Napoli o del Verona”.

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