Il sogno che diventa realtà, il trofeo che chiude un cerchio e racchiude anni di imprese e sacrifici. L’Atalanta vince l’Europa League. L’uomo della notte magica porta il nome di Ademola Lookman: la sua tripletta stende il Bayer Leverkusen. La squadra degli imbattibili di Xabi Alonso che si scopre improvvisamente fragile di fronte all’orchestra di Gasperini., questa sera in versione sontuosa. Finisce 3-0, la Dea è campione: a Bergamo può cominciare la festa. Una gioia che si estende a tutto il calcio italiano: l’ultima Europa League vinta da un’italiana era ancora quella del 1999 del Parma.

La cronaca della partita
Come nelle favole più belle la notte di Dublino trasforma l’Atalanta in una regina d’Europa conquistando al suo primo tentativo il primo trofeo internazionale della sua storia. Lo fa nella maniera più epica e memorabile possibile, sfaldando con forza, coraggio, sacrificio e una duttilità tecnico-tattica da big, lo squadrone imbattibile del Bayer Leverkusen tornato improvvisamente sulla terra. Dopo 51 partite senza sconfitte i panzer tedeschi si sfaldano davanti alla bellezza di un avversario che è stato superiore in tutto e dalla serata perfetta di Lookman autore di una tripletta d’autore.

Assente De Roon per infortunio, Gasperini schiera a centrocampo Koopmeiners dal primo minuto in tandem con Ederson lasciando Scalvini e Pasalic in panchina. In difesa, come era prevedibile, si rivede Kolasinac insieme a Hien e Djimsiti a comporre il trio davanti a Musso, portiere di coppa. Sulle fasce Zappacosta e Ruggeri, mentre davanti il tridente Lookman, Scamacca e De Ketelaere come contro con il Marsiglia. Dea un po’ frenetica in avvio ma anche il Bayer sente la tensione della partita commettendo un paio di errori a centrocampo non sfruttati dai nerazzurri, comunque sempre molto aggressivi sui portatori di palla dei tedeschi che non rinunciano mai a costruire dal fondo. Gasperini invita i suoi alla calma, ad essere più lucidi nella fase di rifinitura dell’azione offensiva. Gli attaccanti della Dea si muovono con tanta intensità senza dare punti di riferimento alla difesa del Bayer, una mossa tattica che si rivela subito azzeccata. Al 12′ la squadra di Alonso si fa sorprendere da un guizzo di Lookman che alla prima occasione fa centro. Koopmeiners imbuca dentro per Zappacosta che attacca l’area dal lato corto e mette dentro un pallone dove il nigeriano arriva sul secondo palo e infila con il mancino bruciando sul tempo Palacio.

Si sblocca la finale e il Bayer ci mette un po’ a riprendersi. La prima vera incursione arriva al 18′ con una delle sue azioni partite da Tapsoba che lancia Frimpong, passaggio all’indietro per Grimaldo che con il destro non calcia bene. Ma l’Atalanta continua a rendersi pericolosa, approfittando dei continui errori di impostazione a centrocampo della formazione tedesca, che sembra stordita e confusa davanti alla velocità e aggressività degli avversari. E proprio da un errore del Bayer in fase di costruzione, la Dea trova il raddoppio ancora con Lookman protagonista di una rete capolavoro: dal limite dell’area sterzata con tunnel su Xhaka e destro all’angolino alla sinistra di Kovar. La Dea sogna in grande ma non cambia spartito continuando a pressare alto per togliere idee e fiato. L’intensita’ pero’ va lentamente diminuendo e la trazione anteriore la espone a rischi.

Al 35′ Grimaldo ha sui piedi la chance per accorciare ma davanti a Musso decide di concludere con un improbabile pallonetto che termina comodamente tra le braccia di Musso. Non è il Bayer a salire di ritmo ma è la pressione della Dea che cala: l’avvio a perdifiato si inizia a fare sentire ma la Dea riesce a chiudere il primo tempo senza rischi. Nella ripresa Alonso vuole una scossa e cambia il difensore Stanisic per Boniface mentre Gasp è costretto a rinunciare, per un risentimento muscolare al polpaccio poco prima del secondo tempo, a Kolasinac, autore di un primo tempo superlativo. Al suo posto Scalvini. La Dea ha subito una chance al 49′ (decisiva la respinta in corsa di Hincapie su un cross teso di Koopmeiners per De Ketelaere) ma a crescere è il Bayer, decisamente più arrembante. L’Atalanta soffre ma resta ordinata, Gasperini fa uscire poco prima dell’ora di gioco De Ketelaere per Pasalic per arginare e resistere alla spinta dei tedeschi. Frimpong al 59′ colpisce al volo altissimo, pochi minuti serve un intervento di Musso ad allontanare pericoli. La Dea è chiamata al massimo sforzo, riesce a riprendere campo e tenere il più lontano possibile il Bayer che fa altri cambi: dentro Hlozek e Andrich. Ma è la notte della Dea, è soprattutto la notte di Lookman che al 75′ chiude i conti con un altro splendido gol. Finta di andare sul destro, sterza a sinistra e incrocia con il mancino silurando Kovar. Dea in Paradiso.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Com’era l’Inter quando arrivò Suning: De Boer, Kondogbia e la maglia “Sprite”. In A dominava Allegri e nel mondo impazzava Pokemon Go

next
Articolo Successivo

Europa League, una finale meravigliosa: così l’Atalanta ha dominato il Bayer che nessuno era riuscito a dominare

next