L’entusiasmo attorno alle potenzialità commerciali delle automobili elettriche sta venendo meno. In un primo tempo era stato il rallentamento della domanda a farlo presagire, mentre ora sono i piani industriali dei costruttori a confermarlo. È il caso della Ford, ad esempio: il colosso americano perde 132.000 dollari per ogni vettura elettrica prodotta, tanto che nel primo trimestre 2024 la divisione del costruttore dedicata alle EV è in rosso di 1,3 miliardi di dollari; il doppio di quanto perso nel primo trimestre 2023 vendendo auto alla spina. Un business per nulla conveniente, quindi.

Colpa della guerra dei prezzi (al ribasso) innescatasi fra i costruttori per rimanere competitivi sul mercato e delle ingenti spese di ricerca e sviluppo. Risultato? Nel 2023 la divisione dedicata alle elettriche dell’azienda americana ha bruciato 4,7 miliardi e quest’anno è previsto un “buco” da 5 miliardi di dollari (compensato dalle attività tradizionali del costruttore). Ecco perché Ford ha deciso di tagliare gli ordini di batterie per i modelli elettrici, ridimensionando i target della sua strategia elettrica. Non solo, pure la divisione europea dell’azienda si prepara a ridisegnare la rotta: nel 2021 Ford dichiarava di voler vendere solo auto a batteria in Europa entro il 2030. Ora, però, il responsabile delle attività europee, Martin Sander, ha aperto alla possibilità di continuare a vendere veicoli a combustione interna anche dopo il 2030, perché la domanda per le EV si sta rivelando “più debole di quanto inizialmente previsto”.

Situazione non molto diversa in casa Mercedes-Benz, dove gli utili del primo trimestre 2024 sono crollati di oltre il 30%, soprattutto a causa dei costi della transizione e della debole domanda per i veicoli elettrici. Ciò spiega perché Ola Källenius, ad della Stella, abbia specificato che “nei prossimi anni nella gamma Mercedes ci saranno sia auto elettriche, sia vetture con motori a combustione elettrificati e ultra moderni. E se c’è domanda (i veicoli a combustione, ndr) ci saranno anche nel prossimo decennio. Ci assicureremo che tutti i sistemi di motopropulsione vengano completamente aggiornati e poi toccherà ai clienti decidere”.

Una posizione più moderata rispetto a quella del “full electric only” precedentemente prospettata dall’azienda. “Abbiamo predisposto i nostri impianti per essere flessibili”, ha continuato Källenius: “In questo modo, possiamo produrre modelli con motori a combustione insieme alle auto elettriche e reagire rapidamente all’andamento del mercato”. Nel frattempo, viste le scarse vendite e la domanda molto inferiore alle aspettative, Mercedes-Benz ha deciso di abbandonare lo sviluppo della nuova piattaforma “Mb.ea-Large”, destinata a vetture elettriche di lusso. Lo riferisce il quotidiano tedesco Handelsblatt, sottolineando che si tratta, anzi, si trattava di uno dei progetti più importanti per il futuro a batteria della Mercedes-Benz, con investimenti almeno attorno ai cinque miliardi di euro.

Strategia corretta pure in Stellantis: il gruppo ha fatto sapere che diversi modelli che erano stati inizialmente lanciati esclusivamente come 100% elettrici potrebbero essere commercializzati anche con motori a combustione in base alle richieste di mercato. Lo ha confermato Natalie Knight, direttrice finanziaria di Stellantis: “Avere le piattaforme multi-energia (in grado, cioè, di accogliere meccaniche termiche, ibride o elettriche, nda) per tutti i nostri prodotti in fase di sviluppo e avere l’agilità di spostarsi tra di loro è una grande opportunità per noi, rispetto ai nostri concorrenti”. Esperimento già visto, peraltro, su vetture come Jeep Avenger, Citroën Berlingo e Peugeot Rifter.

I prossimi modelli inizialmente previsti come solo elettrici ma che avranno quasi sicuramente pure delle motorizzazioni termiche ed ibride sono Jeep Wagoneer S e le future generazioni di Alfa Romeo Giulia e Stelvio, attese al debutto nel corso del prossimo biennio. Non solo, la Fiat 500 elettrica potrebbe presto diventare anche ibrida, come confermato dall’ad del brand, Olivier François, al Corriere della Sera: “Il 2026 vedrà la fine della produzione della Fiat 500 in Polonia e ci stiamo impegnando per poter costruire una nuova 500 ibrida a Torino insieme alla variante elettrica. C’è un investimento significativo da fare perché la piattaforma della 500 elettrica per poter accogliere un motore a benzina necessita di modifiche importanti. Si può fare, ma ci vuole tempo: l’inizio della produzione a Torino potrebbe non avvenire prima del 2026”.

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