“Ma è da fiera del mobile il livello di questo qui, da bar, da prigione“. Claudio Scajola commenta, credendo che nessuno possa ascoltarlo, ma il microfono del presidente del Consiglio comunale di Imperia, che gli è seduto accanto, registra tutto. Anche quel passaggio, “da prigione”, diretto al suo avversario politico, il consigliere Ivan Bracco, che l’anno scorso lo aveva sfidato alle elezioni amministrative. In Aula si sta discutendo dell’Aurelia bis, il raddoppio della strada costiera che si rende necessario per agevolare il traffico che intasa l’A10 del ponente ligure e che sta facendo discutere in città. Un progetto che prevede una serie di espropri e su cui parte della popolazione chiede spiegazioni da tempo, restando però all’oscuro di tutto, come ha denunciato Bracco tanto in campagna elettorale quanto nella scorsa seduta del 30 aprile. E proprio in Aula le opposizioni hanno presentato una mozione per chiedere maggiore trasparenza sull’Aurelia bis. Bracco è intervenuto criticando il sindaco e la Giunta e innescando un acceso dibattito, fatto di scambi di accuse. Alla fine, poco prima del voto – la mozione è stata respinta con 17 voti contrari, 9 favorevoli e due astenuti – Scajola ha commentato le dichiarazioni di Bracco. “È questa la sua idea di democrazia?” ha detto l’esponente del Pd, “Scajola è sindaco e presidente di una provincia che ha ricevuto la medaglia d’ora per la Resistenza. Con queste parole infanga chi ha combattuto e ha perso la vita per la libertà di tutti i cittadini”. Tra il pubblico c’erano anche i rappresentanti dei comitati di Garbella-Prino e Oliveto che, poco prima dell’inizio del Consiglio comunale, avevano organizzato un presidio all’ingresso del Palazzo Civico.

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