Il progetto “assurdo” di “assalto” al lago Bianco è “morto”. Dopo quattordici anni di “errori e devastazione inutile” e di “centinaia di migliaia di euro buttati al vento”, i lavori finalizzati alla presa d’acqua dal lago e alla realizzazione di un pozzo alla confluenza tra un roggia e il torrente Frodolfo sono stati interrotti. Esulta il comitato Salviamo il Lago Bianco, nato per impedire i “lavori inaccettabili” nell’area inserita nel Parco Nazionale dello Stelvio.

È la fine di una querelle lunghissima, arrivata con la decisione del Comune di Valfurva di stralciare in corso d’opera la convenzione con la società Santa Caterina Impianti, che gestisce gli impianti di risalita della zona e avrebbe voluto utilizzare l’acqua per l’innevamento artificiale delle piste. “Rilevato che si rilevano alcune difficoltà-criticità”, si argomenta nel verbale della delibera del 26 aprile scorso. “L’assetto naturale del lago, ecosistema particolarmente unico nel suo genere per la presenza di un ghiacciaio roccioso che alimenta rare specie vegetali, era stato sconvolto che avevano minacciato la sua integrità rendendolo un “lago da Cannoni”, da neve, naturalmente”, scrive in un comunicato Legambiente Lombardia.

La questione del lago Bianco al passo Gavia, al confine tra le province di Brescia e Sondrio, all’interno del Parco dello Stelvio e della zona di protezione speciale dello stesso parco, sembrerebbe giunta a conclusione. Dopo molti anni. Da sempre con il contrasto del comitato Salviamo il Lago Bianco, che ad agosto 2022 aveva anche lanciato anche una petizione “a salvaguardia di uno dei luoghi più belli delle Alpi”. Alla battaglia si erano uniti anche di CAI Lombardia, Mountain Wilderness Italia, Comitato Civico Ambientale di Merate e l’associazione Applichiamo la Costituzione Milanese, oltre che del CAI nazionale, ProNatura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Wwf e Touring Club Italiano.

Ad agosto 2019 il Comune approva il progetto definitivo di “riqualificazione dell’impianto di innevamento artificiale pista di fondo Valtellina” presentato dalla Società SCI spa, concessionaria di tutti gli impianti di risalita presenti sul territorio. A luglio 2020 arriva l’autorizzazione del Comune di Bormio al passaggio delle tubazioni da progetto all’interno del proprio territorio. Quindi a febbraio 2021 la Provincia di Sondrio approva la concessione di derivazione dell’acqua da un pozzo, nel comune di Valfurva, funzionale all’innevamento artificiale programmato.

A giugno 2021 c’è la consegna dei lavori alla ditta aggiudicataria. Così il cantiere prende avvio, a giugno 2023, con la posa di tubi sotterranei che captano l’acqua del lago e la trasportano a nove chilometri di distanza. A novembre il Parco dello Stelvio sospende i lavori, dopo la diffida del Comitato e delle associazioni, con la richiesta agli enti interessati di fermare il cantiere. Dopo la sospensione “precauzionale” e prima del recente stralcio dei lavori, c’è a febbraio 2024 l’interrogazione in Regione Lombardia della consigliera del Pd, Miriam Cominelli, alla quale il consigliere della Lega, Mauro Piazza, risponde che la Regione monitorerà il cantiere al lago Bianco per verificare “situazioni che abbiano comportato alterazioni o compromissioni del patrimonio naturalistico”.

A marzo c’è la relazione dell’Ispra, richiesta dal ministero dell’Ambiente a seguito della diffida del settembre 2023 inviata dalla Lipu e da altre associazioni, nella quale si evidenzia che “non si possono individuare elementi di significatività tale da far presumere l’attuale sussistenza di un danno ambientale e/o di una minaccia di danno ambientale agli habitat presenti”. Ma anche l’inconsistenza della Valutazione di incidenza del 2016 e del relativo parere espresso dal Parco.

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