L’Under 21 ha un nuovo capo-delegazione: Giancarlo Antognoni, una bandiera del calcio italiano. Peccato però ne avesse già uno: Mauro Balata, il presidente della Serie B, nominato nel 2021 come riconoscimento al ruolo che il campionato cadetto riveste nello sviluppo dei giovani italiani (visto che in Serie A non giocano quasi mai). Silurato dall’oggi al domani, a pochi giorni di distanza dagli attriti col presidente Gabriele Gravina sulle riforme.

Su Antognoni, per carità, nulla da dire: uno degli eroi del Mundial ’82, ben 73 presenze e 7 reti in carriera in nazionale, un simbolo e un maestro per chi vorrà vestire la maglia azzurra. Aveva già ricoperto il ruolo di capo-delegazione dell’Under dal 2015 al 2017 e ora, a 70 anni, riprende da dove aveva lasciato. “Ai ragazzi che troverò, cercherò di trasmettere quei valori che ho sempre avuto”. Sorprende decisamente di più l’addio di Balata, che non era stato preannunciato a nessuno, tantomeno al diretto interessato. Nel comunicato giusto una riga di ringraziamento e nemmeno mezza parola di spiegazione. Impossibile allora non ricollegare l’addio a quanto successo di recente al tavolo delle riforme per il calcio italiano.

La scorsa settimana la Figc ha approvato il suo piano strategico, con le regole per l’iscrizione ai campionati. Il solito topolino partorito dalla montagna delle istituzioni del pallone. Innanzitutto perché la riforma è monca, manca tutta la parte sul format dei campionati che non è stata varata e forse non lo sarà mai in assenza di accordo. Ma poi la FederCalcio ha annacquato la propria proposta, piegandosi alle richieste della Serie A per cui è stato deciso un semplice allineamento ai criteri Uefa, come volevano i patron dei club (in testa Lotito: non a caso la Serie A, che pure rimane sul piede di guerra, ha votato a favore), mentre i parametri più restrittivi saranno applicati solo a Serie B e Serie C. Balata infatti era stato l’unico a dissentire, semplicemente astenendosi, e ponendo una serie di questioni (ad esempio, cosa si fa con un club retrocesso che era in regola con i parametri della Serie A ma non lo è più con quelli della Serie B, visto che sono diversi?). Ne è nato uno scambio epistolare piuttosto acceso, dove Gravina aveva invitato il n.1 dei cadetti a “astenersi da simili improvvide affermazioni”, e quest’ultimo aveva ulteriormente replicato tenendo il punto. Dieci giorni dopo l’ultima lettera, ecco l’allontanamento dall’Under 21.

L’ennesima epurazione all’interno del pallone italiano nei confronti di chi osa manifestare dissenso? A sentire la Figc assolutamente no: il cambio era previsto da tempo, nell’ottica di coinvolgere più ex calciatori e vecchie glorie nel Club Italia. Oltretutto Balata era l’unico presidente di Lega capo delegazione, il suo incarico era legato all’Europeo e al quadriennio olimpico. Dopo i Giochi di Parigi (a cui tanto per cambiare l’Italia non si è qualificata: manchiamo dal 2008), inizierà un nuovo ciclo per l’Under 21 e visto che tutte le Leghe, compresa la B, il mandato di Balata può considerarsi esaurito. Se è così, però, allora si potrebbe dire che anche la scelta del nuovo capo delegazione sarebbe stato più opportuno lasciarla al prossimo presidente della Figc, che pure andrà al voto. E chissà se sarà ancora Gravina.

Twitter: @lVendemiale

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