Milano, Roma, Napoli. Ma anche Bari, Firenze, Genova, ovviamente Cagliari dove il presidentissimo è di casa. E poi il Piemonte, la Calabria, presto Umbria e Veneto. Da Nord a Sud, dalle grandi alle più piccole città, la Coppa Davis vinta da Jannik Sinner e compagni sta facendo il giro dell’Italia. L’hanno chiamato Trophy Tour, ma è soprattutto il tour elettorale di Angelo Binaghi, da quasi mezzo milione di euro, a spese della Federazione: con la scusa dell’insalatiera, il n.1 del tennis italiano batte la Penisola in lungo e in largo, porta a pranzo i presidenti dei circoli e conta i voti per la rielezione.

Nel mondo dello sport è buona prassi portare in mostra nel Paese trofei prestigiosi, in quella che spesso diventa una celebrazione, più che della vittoria, del vincitore, cioè del presidente. L’aveva fatto, ad esempio, anche la FederCalcio con l’Europeo nel 2021. Nel caso specifico del tennis, però, l’iniziativa ha un sapore particolare, spiccatamente politico. Anche nella Fitp, come in tante altre Federazioni, è iniziata la lunga corsa che porterà al voto dopo le Olimpiadi di Parigi: il tennis è la disciplina del momento, la Federazione si avvia a diventare la più ricca e importante d’Italia visto il declino della Figc e quella poltrona fa gola a tanti . All’opposizione guidata dall’ex ct Corrado Barazzutti, che ha già lanciato la sua candidatura, e al n.1 in carica Binaghi che invece vorrebbe tenersela.

L’ascesa di Sinner e il trionfo storico in Coppa Davis sono il miglior biglietto da visita della sua gestione, un po’ padronale nei modi, ma certamente illuminata sul piano finanziario (la Fitp è ormai un’autentica macchina da soldi) e ormai anche vincente su quello sportivo. Per questo Binaghi, solitamente così schivo e allergico alle esibizioni mondane, stavolta non si risparmia: ogni tappa diventa l’occasione per stringere mani e incontrare gente, anche perché all’evento si accompagna sempre una cena, o più spesso un pranzo, aperto a tutti i presidenti di circolo locali. Fino a 70, 80 o 100 coperti al tavolo: il conto lo paga la Federazione. A quanto risulta al Fatto Quotidiano, la Fitp ha stanziato un budget non inferiore ai 500mila euro per questo grande tour che ormai ha quasi raggiunto le 100 tappe. Il modo migliore per rinsaldare il consenso in vista delle urne.

I boiardi dello sport, infatti, hanno un po’ paura. Come raccontato dal Fatto, il parlamento ha regalato il quarto mandato, cancellando la scorsa estate il limite di tre. Ma i nuovi regolamenti elettorali approvati dal Coni di Malagò su impulso del ministro Abodi agevolano le candidature alternative e rendono più ostica la rielezione. C’è, ad esempio, la maggioranza rafforzata del 66% per chi ha già superato il terzo quadriennio (e chi non la raggiunge è escluso dal ballottaggio o da un’eventuale nuova assemblea). Un altro paletto molto temuto è quello del 50% di presenze per costituire l’assemblea, percentuale che in passato era molto più bassa e che in molte Federazioni tra cui anche il tennis veniva appena sfiorata. Alle opposizioni, insomma, potrebbe bastare un po’ di organizzazione, presentare più candidati, o boicottare semplicemente le urne, per disarcionare gli attuali presidenti.

In molti sono sul piede di guerra. La casta dei presidenti vorrebbe che il governo modificasse un’altra volta la legge appena approvata. Un compromesso potrebbe essere alleggerire i paletti più restrittivi, come appunto il quorum costitutivo e il divieto di ricandidatura in caso di mancato raggiungimento del 66%, ma sarebbe comunque un ulteriore regalo al mondo dello sport, sotto elezioni europee, quando i partiti hanno ben altro a cui pensare. C’è chi ipotizza addirittura una nuova azione legale: rivolgersi al Tar com’era stato fatto in passato con la Corte costituzionale. Però i regolamenti sono stati votati all’unanimità dagli stessi presidenti nel Consiglio del Coni. Salvo colpi di scena, ai boiardi per il momento non resta che rimboccarsi le maniche: rendere la vita impossibile agli sfidanti e chiamare a raccolta i propri elettori. O portarli a pranzo per vedere la Davis.

Twitter: @lVendemiale

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