Metà porzione al posto di quella intera per ridurre gli sprechi di cibo. E’ la decisione dell’amministrazione comunale di Cesena che ha dato avvio da mesi al progetto “Ripensa la mensa #2.0” avviato nelle scuole Fiorita, Gambini di Calisese, Munari di Sant’Egidio e Don Milani a Torre del Moro in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, il dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari e il dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna. Fino al termine dell’anno scolastico, gli studenti degli istituti Fiorita e Munari riceveranno una porzione cosiddetta standard che permetterà di buttar via il meno possibile. Nessuno vieterà a chi lo desidera di avere anche l’altra mezza porzione, consumando in questo caso una porzione intera.

La proposta è arrivata alla fine di un percorso che ha visto protagonisti studenti, insegnanti e famiglie. A febbraio sono stati elaborati e analizzati i dati raccolti in merito a quanto finiva nel cestino; dopo due mesi di osservazione e monitoraggio degli scarti alimentari prodotti in mensa, si è passati all’azione. “Questo progetto – spiega l’assessora ai servizi per la persona e la famiglia, Carmelina Labruzzo – rappresenta la vera essenza dei percorsi educativi che dai banchi di scuola si sviluppano nell’ambito familiare garantendo importanti benefici alla comunità di riferimento. Le mense scolastiche sono un luogo di principale importanza per questa ragione, nel corso di questi anni abbiamo potenziato l’offerta, non solo dal punto di vista educativo e didattico, ma anche in riferimento alla creazione di nuovi spazi efficienti e accoglienti. “Ripensa la Mensa” si inserisce in un percorso didattico rivolto agli alunni ed è utile anche per valutare le abitudini alimentari dei bambini, con l’obiettivo di migliorare l’accettabilità dei pasti con conseguente riduzione dello spreco alimentare. Su questo fronte, anche grazie alla collaborazione delle dirigenze scolastiche e alla professionalità dei nostri cuochi, abbiamo svolto un lavoro ragguardevole teso a migliorare ulteriormente il servizio di mensa per assicurare ai minori il consumo di almeno un pasto sano ed equilibrato al giorno”.

Un lavoro in sinergia messo in campo grazie alla collaborazione che si è creata tra i presidi, i docenti, le famiglie e chi gestisce le mense. L’obiettivo è quello di estendere la sperimentazione a tutte le scuole arrivando magari anche ad un risparmio economico: “Ad oggi stiamo acquistando – dice a ilFattoQuotidiano.it l’assessora – le stesse materie prime e le medesime quantità ma monitorando l’attività potremo arrivare ad acquisti più mirati. Partiamo da due realtà ma l’idea è di coinvolgere tutte le scuole della città”. Nessuna tariffa diversa, invece, per chi mangia metà piatto o uno intero: “Vogliamo valorizzare il cibo e insegnare ai ragazzi a sapersi regolare. Era impossibile ipotizzare quote di spesa diverse”.

Alla scuola Fiorita, poi, non solo si riceverà mezza porzione ma i ragazzi faranno un’attività di separazione degli scarti in modo tale da poter continuare a monitorare ciò che viene buttato. Alla Munari, invece, è previsto un incontro in classe sul tema dello spreco alimentare che verrà condotto dalle professoresse/ricercatrici del dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna.

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