L’immagine di Eurosport è quella che potrebbe valere una stagione, in senso negativo: il re del Tour de France Jonas Vingegaard steso su una barella, con i paramedici che lo aiutano a respirare con l’ausilio di una bombola di ossigeno prima di essere portato in ospedale con un’ambulanza. È questo l’effetto di una terribile caduta avvenuta nella quarta tappa della corsa, in un punto particolarmente pericoloso del percorso: a 34 chilometri dall’arrivo, all’altezza di una curva, in discesa, con delle costruzioni in cemento immediatamente al di là della carreggiata e con molti massi a ridosso. Su questi ostacoli sono andati a sbattere violentemente i corridori.

Sono rimasti coinvolti molti ciclisti: non solo Vingegaard (che è quello che ha avuto la peggio ma è cosciente), ma anche altri pezzi da novanta come Roglic ed Evenepoel, entrambi non nelle condizioni del campione scandinavo ma comunque infortunati (per Evenepoel si sospetta un infortunio alla clavicola). Sulle loro reali condizioni al momento si sa poco o nulla. Dopo la caduta il grosso del gruppo si è fermato per capire l’accaduto e dopo qualche minuto la direzione della corsa basca ha neutralizzato la tappa. I fuggitivi sono stati fatti ripartire dopo lo stop. Louis Meintjes (Intermache-Wanty) si è aggiudicato la tratta.

Dopo quanto accaduto oggi, come detto, i ciclisti coinvolti rischiano seriamente di non partecipare al Tour de France. Evenepoel ha riportato un problema alla clavicola destra, ma si è rialzato al pari di Roglic. Entrambi però successivamente hanno abbandonato la corsa. Anche Jay Vine (Uae Emirates) è rimasto per molti minuti in un fosso prima di essere trasportato in ospedale. Molto peggio è andata a Jonas Vingegaard, come si evince da quanto scritto dal team Visma sul sul profilo di X: “È stata una brutta caduta, ma fortunatamente Jonas è stabile e cosciente. Gli esami in ospedale hanno rivelato che ha una clavicola rotta e diverse costole rotte. Resta in ospedale a scopo precauzionale”.

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