Salvatore Baiardo potrebbe andare ai domiciliari per la sua presunta calunnia ai danni di Massimo Giletti sulla storia della foto di Berlusconi con il boss Graviano che Giletti aveva detto di aver visto velocemente nelle mani di Baiardo durante un colloquio con l’ex gelataio di Omegna condannato nel 1997 per favoreggiamento semplice di Giuseppe e Filippo Graviano, boss a loro volta condannati per le stragi di mafia del 1992 e 1993. La Cassazione dichiara che l’ordinanza è “efficace solo all’irrevocabilità”. Ciò vuol dire che Baiardo al momento non andrà agli arresti domiciliari. Solo all’esito di una nuova valutazione del tribunale del Riesame di Firenze su ciò che resta delle accuse contro l’ex gelataio, i giudici potrebbero disporre per lui i domiciliari per la sola calunnia in danno di Massimo Giletti. Inoltre, ove anche il Riesame disponesse gli arresti domiciliari per l’ipotesi sopravvissuta di reato, il decreto sarebbe comunque suscettibile di una nuova impugnazione. Quindi si parla di tempi lunghi.

La Corte di Cassazione ieri 3 aprile in udienza di camera di consiglio doveva deliberare sul ricorso presentato dal difensore di Baiardo, Carlo Taormina, contro il decreto del Tribunale del riesame di Firenze che aveva disposto i domiciliari per il gelataio di Omegna accogliendo il ricorso dei pm contro l’ordinanza del Gip Antonella Zatini che invece aveva negato gli arresti alla procura. La Cassazone ha almeno in parte accolto le tesi dei pm Luca Turco, Luca Tescaroli e Lorenzo Gestri. In particolare la Suprema corte sposa le tesi dei pm sulla calunnia da parte di Baiardo nei confronti di Giletti.

Giletti aveva raccontato ai pm che Baiardo gli aveva mostrato una foto ritraente, a detta di Baiardo, Silvio Berlusconi, il boss Giuseppe Graviano e il generale dei carabinieri Francesco Delfino seduti nei primi anni ‘90 davanti a un tavolino sul lago di Orta, vicino a Omegna dove Baiardo allora viveva e ospitava i Graviano protagonisti della stagione stragista nei medesimi anni 90. Baiardo, sentito a sua volta dai pm, aveva negato tutto.

Pertanto, in sede cautelare, dove si valutano solo gli indizi e il “fumus” del delitto (impregiudicata la presunzione di non colpevolezza) diventa definitiva la decisione avversa a Baiardo e favorevole a Giletti dei supremi giudici. Dopo l’altalena delle valutazioni dei magistrati (pm favorevoli addirittura all’arresto in carcere e Gip contrario del tutto, anche agli arresti domiciliari poi tribunale del Riesame che condivide in parte il ragionamento dei pm sulla foto e sulle due versioni di Giletti e Baiardo e dispone i domiciliari per Baiardo, ora la Cassazione favorevole sul punto ai pm e avversa a Baiardo) a distanza di molti mesi dalla richiesta della procura l’ex favoreggiatore dei fratelli Graviano durante la loro latitanza, che recentemente si era lanciato in politica, ora potrebbe andare agli arresti domiciliari.

La Cassazione ha invece accolto le tesi del difensore di Baiardo, l’avvocato Carlo Taormina, per un altro episodio di calunnia contestato dalla procura e che sarebbe stato effettuato dall’ex gelataio di Omegna nei confronti di Giancarlo Ricca, suo conoscente negli anni ‘90 e sindaco di un paese vicino a Omegna, Cesara. Invece ha dato ragione ai pm Luca Turco e Luca Tescaroli sull’esistenza dell’aggravante di Mafia rinviando su entrambi i punti (Calunnia contro Ricca e aggravante ex 416 bis n. 1 ) a un nuovo giudizio del Tribunale di Fitenze.

Il dispositivo della sentenza è complesso: “la Corte di Cassazione in parziale accoglimento del ricorso in appello cautelare promosso dalla procura della Repubblica riforma l’ordinanza emessa dal gip di Firenze ed applica la misura degli arresti domiciliari in relazione al capo B. (Calunnia ai danni di Giletti, Ndr) rigetta nel resto il ricorso della procura. Dichiara l’ordinanza efficace solo all’ irrevocabilità. In relazione all’originaria notizia del reato (…) Omissis la Corte in accoglimento del ricorso del pubblico ministero annulla l’ordinanza impugnata relativamente all’aggravante di cui all’articolo 416 bis 1 codice penale. In parziale accoglimento del ricorso proposto da Baiardo Salvatore annulla altresì l’ordinanza impugnata relativamente all’imputazione provvisoria di calunnia nei confronti di Ricca Giancarlo sub 2) rigettando nel resto il ricorso. Rinvia per nuovo giudizio sui predetti capi al tribunale di Firenze competente”.

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