Riunione del Consiglio Nato-Ucraina a Bruxelles. Sul tavolo c’è innanzitutto l’idea di costituire un fondo da 100 miliardi di dollari per garantire la continuità del sostegno a Kiev, una sorta di polizza assicurativa nel caso in cui Donald Trump dovesse tornare alla Casa Bianca. Il successo dell’iniziativa è tutt’altro che scontato. “Qui ogni idea che entra in una stanza di alto livello non ne esce viva: le possibilità che il fondo per l’Ucraina sia veramente approvato sono scarse“, confida un’alta fonte diplomatica aggiungendo che “Peraltro ci sono modi più intelligenti e semplici per aiutare l’Ucraina”. L’idea del fondo è del segretario generale uscente Jens Stoltenberg che oggi ha avvertito che se gli alleati “non saranno in grado di mobilitare maggiore sostegno per l’Ucraina” lo scenario più probabile è che la Russia “continui ad avanzare”. La preoccupazione è tanta dopo quanto scritto dal sito Politico riportando il punto di vista di alti ufficiali ucraini secondo cui “il quadro militare è cupo e c’è il grande rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva”.

Stoltenberg ha ribadito la necessità di aiuti immediati e ha affermato che “Gli alleati comprendono l’urgenza, specie sulle munizioni e le difese aeree, ora guarderanno ai propri magazzini, ci saranno degli annunci nei prossimi giorni, le cose si stanno muovendo ora”. Gli alleati hanno concordato che l’Ucraina sarà un membro della Nato e noi stiamo andando in questa direzione. Secondo il segretario generale gli aiuti a Kiev non sono carità ma “un investimento nella nostra sicurezza”. Joe Biden dice che “Dobbiamo ricordare che il sacro impegno che assumiamo verso i nostri alleati – difendere ogni centimetro del territorio della Nato – rende anche noi più sicuri e fornisce agli Stati Uniti un baluardo di sicurezza senza eguali in nessun’altra nazione al mondo”

Nel frattempo da Mosca arrivano dichiarazioni tutt’altro che concilianti. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ha dichiarato che “di fatto” le “relazioni” tra Russia e Nato “sono ormai scivolate al livello di un confronto diretto“. Lo riporta la Tass. “In effetti – ha proseguito Peskov – i Paesi della Nato, l’Alleanza stessa, è già coinvolta nel conflitto in Ucraina. La Nato continua il suo movimento verso i nostri confini, l’espansione delle sue infrastrutture militari verso i nostri confini”, ha affermato il portavoce.

Jens Stoltenberg terminerà il suo mandato alla guida dell’Alleanza atlantica il prossimo primo ottobre. Il vertice è anche occasione di manovre per la successione. “Abbiamo parlato ieri del prossimo segretario generale e noi abbiamo ribadito la nostra posizione, che è a favore del primo ministro olandese Mark Rutte“, ha detto il mistro degli Esteri italiano Antonio Tajani. “C’è un’ampia maggioranza a suo favore ma bisognerà aspettare le risposte della Turchia, della Romania e dell’Ungheria, che appoggiano la candidatura del residente rumeno Klaus Iohannis. Ma mi auguro che si possa trovare un accordo”, ha aggiunto. Tajani prova anche a gettare lo sguardo in avanti: “Noi siamo critici per tutte le scelte fatte dal Cremlino. Ma non siamo in guerra con la Russia, vogliamo avere rapporti con il popolo russo e ci auguriamo che la pace possa arrivare il prima possibile, anche per riprendere un rapporto positivo con la Russia”

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