La ventenne, che l’estate scorsa fu abusata da un gruppo di sette giovani poi arrestati, ha denunciato di essere stata minacciata e sequestrato da un altro ragazzo. Si tratta di un giovane che la vittima aveva citato durante una delle audizioni come autore di molestie sessuali precedenti allo stupro di gruppo. Lunedì sera la 20enne era con il suo fidanzato in piazza a Ballarò e, come riporta La Repubblica, è stata aggredita: “Mi gridavano: ti ammazziamo, mentre mi picchiavano, dopo avermi trascinata a forza a casa loro”. Il giovane è riuscito a raggiungere la caserma e ha raccontato la dinamica dell’assalto: il coltello puntato e il sequestro della ragazza. Poco dopo dai carabinieri arrivano la 20enne, l’aggressore e la madre. Tutti sono stati trattenuti in caserma fino all’alba. La 20enne ha spiegato di essere stata minacciata per costringerla a a ritrattare quanto raccontato la scorsa estate.

L’altro caso e il presunto abuso – Il ragazzo, minorenne, avrebbe abusato della donna prima dei fatti del 7 luglio, nel periodo fra maggio e giugno. La procura di Palermo, dopo le dichiarazioni, lo avrebbe indagato: da qui la spedizione punitiva nei confronti della vittima. Al vaglio ci sono eventuali responsabilità di madre e figlio per i reati di minacce, porto abusivo d’arma bianca e sequestro di persona. Gli investigatori dell’Arma stanno cercando riscontri visionando tutte le telecamere presenti nel tragitto dalla piazza di Ballarò alla casa dove la giovane è stata portata. “Quando ho saputo che la mi assistita è stata messa in sicurezza ho tirato un sospiro di sollievo”, commenta Carla Garofalo, l’avvocata che l’assiste.

Le inchieste – La procura di Palermo e la procura per i minori hanno aperto un’indagine per violenza privata a carico di madre e figlio. La giovane donna qualche mese prima dello stupro, aveva raccontato di aver subito un altro tentativo di violenza sessuale da parte di un ragazzo e di essere riuscita a fuggire spruzzando dello spray al peperoncino contro l’aggressore. Dalle parole della ragazza è nato un procedimento penale a carico del ragazzino.

L’udienza preliminare per i maggiorenni – Al vaglio anche la possibilità che la ragazza torni in comunità protetta dove era stata già collocata dopo la violenza di luglio per tutelarla anche dalle minacce degli imputati. Il 19 aprile è in programma l’udienza preliminare per i sei indagati maggiorenni che hanno chiesto il rito abbreviato e in quella sede il giudice per l’udienza preliminare deciderà se accogliere la richiesta delle difese. Il 6 marzo, invece, è stato condannato (con rito abbreviato) a otto anni e otto mesi l’unico under 18 del gruppo. Proprio il minorenne condannato era stato arrestato ad agosto e sottoposto a custodia cautelare in carcere: dopo aver ammesso le proprie responsabilità davanti al gip, era stato affidato a una comunità. Dopo appena tre giorni, però, era tornato in cella per aver pubblicato su TikTok una serie di video nei quali si vantava di aver ricevuto messaggi da numerose “fan”. Nel suo cellulare era stata trovata anche una chat, risalente al giorno successivo allo stupro, nella quale parlava dell’accaduto in modo divertito, compiacendosi con gli altri accusati.

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