Crime

Chi l’ha Visto, parla il figlio di Giusy Ventimiglia scomparsa da casa sua nel 2016: “Intorno a lei uomini che volevano approfittarne, non vedevo la loro malizia”

Per la prima volta, a parlare è stato il figlio Carmelo che all’epoca della scomparsa aveva 17 anni. Oggi ne ha 25, una figlia che porta il suo nome che ha anche tatuato sul braccio. “Fino quando non si saprà la verità avrò un vuoto dentro. Mi son fatto forza, ho creato una famiglia ma resta un punto interrogativo"

di Alessandra De Vita

Giusy Ventimiglia, graziosa 35enne dagli occhi versi, è andata via dalla sua casa di Bagheria a pochi chilometri da Palermo il 13 novembre del 2016 e da allora di lei si è persa ogni traccia. Quel giorno indossava una mantella rossa. Su questo caso di scomparsa è tornata a occuparsi la conduttrice Federica Sciarelli nel corso della puntata di “Chi l’ha visto” andata in onda ieri su Rai Tre.

Per la prima volta, a parlare è stato il figlio Carmelo che all’epoca della scomparsa aveva 17 anni. Oggi ne ha 25, una figlia che porta il suo nome che ha anche tatuato sul braccio. “Fino quando non si saprà la verità avrò un vuoto dentro. Mi son fatto forza, ho creato una famiglia ma resta un punto interrogativo. Ricorderò per sempre l’ ultimo abbraccio dato a mia madre prima di partire, quando è scomparsa ero a Milano da pochi giorni”, racconta quell’unico figlio che Giusy ha avuto a 16 anni da Michele con cui aveva fatto la classica “fuitina” per poi sposarsi. Un sogno spezzato da due denunce fatte da Giusy per minacce di morte. “Sei pazza, ti ammazzo a legnate”, pare gli avesse detto secondo quanto dichiarato da Giusy ai carabinieri ma lui ha sempre negato.

Dopo la separazione, la donna perse peso e il sorriso, diventò un’altra: fragile e vulnerabile. “Finchè c’ero io – spiega il figlio – non poteva accaderle niente di male, stavo sempre con lei. Ma ho scoperto troppo tardi che intorno a mia madre gravitavano persone che volevano approfittarne quando io ero troppo piccolo per intervenire. Non vedevo la malizia di questi uomini. In questi sette anni nessuno ha parlato in paese, vorrei potessero capire il male che sto vivendo, non ho un’anima. Non parlo mai di lei ma adesso dovevo farlo”.

Prima di scomparire nel nulla Giusy è stata vista da tre testimoni. Tra loro c’è Alessandro Carollo, ispettore delle poste, che in quel novembre del 2016 tutti i giorni viaggia da Bagheria a Palermo in treno da per andare al lavoro, come si può affermare con certezza perché alle telecamere mostra l’abbonamento. Un giorno di novembre, il treno su cui viaggia rallenta e si ferma nelle campagne tra cui Carollo scorge uomo in un campo che avvolge un mantello color rosso porpora. In quel momento non ci pensa ma poi ci riflette e pensa a Giusy, la ragazza appena scomparsa da Bagheria. Carollo ha collaborato con la Procura e per questo è stato oggetto di minacce e interrogazioni parlamentari. La sua auto è stata fatta esplodere e gli sono arrivati anche dei proiettili nella buchetta postale. Oggi vive in una casa fornita di un sistema di videosorveglianza “più sicura di un bunker”.

A “Chi l’ha visto” ripete quanto già dichiarato ai carabinieri. “Mi hanno fatto salire in auto – ricorda – e siamo andati in questo posto, io ho detto tutto indicando la stradina, il terreno e il cancello verso cui andava quest’uomo”. Oggi i treni corrono veloci ma tra il 14 e il 30 novembre del 2016 per via di disagi e rallentamenti su quella tratta dal finestrino si poteva avere una buona visuale sulla contrada in cui Giusy è stata vista per l’ultima volta e cercata sia dai vigili del fuoco che dai carabinieri”. Poche settimane fa, il fratello di Giusy, Salvo, ha pubblicato un post sui social in cui ha spiegato che dal dicembre del 2102 all’aprile del 2013 Giusy avrebbe incassato dei buoni fruttiferi.

“Per noi è tutto strano, sia gli importi che la frequenza con cui ha prelevato perché quei soldi non erano di certo suoi e i buoni erano cointestati, Giusy ne era titolare. In tutto erano diecimila euro e di certo Giusy non li ha spesi per sé”. Carollo non sa più nulla della ragazza né è stato più contattato da carabinieri. Per il fratello Salvo neanche fare un appello avrebbe senso. “Mi aggrappo ai ricordi di Alessandro Carollo, qualcuno ancora ricorda qualcosa di mia sorella”. All’epoca della scomparsa la sua amica Floriana disse che di certo era scappata con qualcuno di cui si era innamorata ma così non è perché la procura Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio volontario che vede più persone indagate. Paradossalmente, Salvo ne chiede l’archiviazione “Per poter ripartire da lì perché se non altro quando il caso verrà archiviato potrò avere accesso agli atti che in sette anni non hanno portato a niente, neanche a un rinvio a giudizio. Come se Giusy fosse scomparsa sia da Bagheria che dai radar della Procura”. Restano i ricordi di Carollo e una domanda piuttosto inquietante: il mantello rosso che quell’uomo stava avvolgendo era la mantella di Giusy?

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