Caccia, no alla legge spara-tutto della Lega: il Parlamento la fermi – FIRMA LA PETIZIONE SU IOSCELGO

Un appello lanciato per fermare la nuova legge sulla caccia, a prima firma del leghista Francesco Bruzzone e già ribattezzata ‘Legge spara-tutto‘, è stato lanciato nel corso di una conferenza stampa alla Camera dal Movimento 5 stelle, insieme ad alcune tra le principali associazioni ambientaliste (Enpa, Lav, Lipu e Wwf), nel giorno in cui in commissione è scaduto il termine per gli emendamenti.

“Dobbiamo fermare quello che è un salto indietro di 100 anni, rispetto a una proposta di legge che viola la Costituzione e ci fa andare verso una nuova procedura d’infrazione Ue, dopo le due pre-procedure già aperte sul tema caccia”, è la denuncia lanciata dalla conferenza stampa durante la quale sono state ricordate le recenti modifiche in Costituzione che al contrario hanno prescritto la “tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.

“Questa proposta porterà alla legalizzazione dei bracconieri, avranno ‘mani libere’, è una follia”, ha attaccato Sergio Costa, ringraziando anche la petizione del Fatto Quotidiano e invocando la mobilitazione della società civile, compresa “una mailbombing” rivolta ai ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura.

Ma l’appello a cambiare linea e a unirsi insieme per un’opposizione dura in commissione e poi in Aula è rivolto al Partito democratico, accusato di aver depositato soltanto 13 emendamenti a fronte delle oltre “mille” proposte di modifica dei Cinque Stelle. Senza dimenticare come già le associazioni stesse avessero accusato i dem di essersi allineati alla Lega, a causa di un emendamento (a firma Stefano Vaccari, ndr) col quale si conferma di voler tagliare fuori i ricorsi delle associazioni ambientaliste e il giudizio del Tar sui calendari venatori. “Nonostante la posizione ben espressa dalla responsabile della Transizione ecologica del Pd, Annalisa Corrado. che ha evidenziato la contrarietà totale alla proposta di legge della Lega, il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura ha sottoscritto alcuni emendamenti che, in perfetta linea con l’orientamento della proposta di legge, smontano le parti essenziali della normativa nazionale sulla tutela della fauna selvatica e aprono a una chiara deregulation della caccia“, avevano già avvertito associazioni come Wwf Italia, Anpana, Enpa, Gaia, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Lipu, Lndc Animal Protection, Oipa, Federazione Nazionale Pro Natura. Accuse respinte dallo stesso Vaccari.

“In questa battaglia siamo soli in Parlamento“, ha però continuato Alessandro Caramiello, capogruppo M5s in commissione Agricoltura a Montecitorio (dove non è presente Alleanza Verdi Sinistra, ndr). Mentre Sergio Costa ha chiesto al Pd più coraggio: “Chiediamo di fare un passo in avanti. Fate un intervento che sostenga la Carta costituzionale, la fauna selvatica non va trucidata”. Ma non solo. Perché l’appello è rivolto anche ai gruppi di maggioranza, affinché non si pieghino alle richieste “elettorali” della Lega. “Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati devono rendersi conto del danno che sarebbe arrecato all’Italia. Non si può uccidere la nostra fauna e il nostro ambiente per motivi elettorali, è una pazzia”, ha aggiunto Costa.

Tutto mentre anche all’interno della maggioranza si sta giocando un’ulteriore partita politica, dentro la quale, grazie al proprio peso al governo e in Parlamento, Fratelli d’Italia sta frenando il Carroccio, rallentando i tempi di discussione del provvedimento, seppur per semplici calcoli elettorali. Ovvero non permettere a Matteo Salvini di poter sventolare una bandierina di fronte al suo elettorato di riferimento in vista delle elezioni Europee.

“Se questa proposta passasse ogni cacciatore o bracconiere potrebbe fare quello che vuole: sparare sette giorni su sette, avere un calendario venatorio secondo una profilatura regionale dove le associazioni ambientaliste non avranno diritto di parola, sparare di giorno e sparare di notte, usare visori notturni per sparare meglio, usare i richiami vivi che significa imprigionare all’ergastolo gli animali che servono per richiamare altri animali per ucciderli meglio, uccidere tutta la fauna selvatica, non solo cinghiali e uccellini”, ha aggiunto Costa. Parole condivise dalle associazioni: “Si tratta di una proposta di legge fondata sull’ideologia. Viviamo una deriva venatoria mai vista prima, un regalo all’1% dei cittadini italiani”, ha avvertito Annamaria Procacci dell’Enpa (Ente nazionale per la protezione degli animali). E ancora: “La proposta Bruzzone riduce le sanzioni per chi esercita la caccia in divieto generale, ovvero il bracconiere puro. Qui si tratta di stare con o contro la legalità”, ha avvertito pure Domenico Aiello (Wwf Italia).

Un provvedimento che si trasformerà poi in un conto salato per tutti i cittadini, considerato il rischio concreto della procedura d’infrazione Ue. “Al governo Meloni sono già arrivate due messe in mora per il mancato rispetto della direttiva Uccelli e del regolamento Reach che riguarda le munizioni di piombo. E adesso arriverà la terza che pagheremo con le nostre tasse e io non sono disposto a pagare con le tasse l’attività dei bracconieri”, ha concluso Costa.

Caccia, no alla legge spara-tutto della Lega: il Parlamento la fermi – FIRMA LA PETIZIONE SU IOSCELGO

Articolo Precedente

Edoardo Galli ripreso dalle telecamere della stazione di Milano nel giorno della scomparsa: mangiava un gelato

next
Articolo Successivo

Lampedusa, casi di tumore tra i vigili del fuoco: l’Asp dispone l’indagine epidemiologica per chi è stato in servizio sull’isola dal 2014

next