È bastato un semplice cartellino rosso a scatenare il peggio dello spettacolo che una partita di calcio possa offrire. Specialmente se si parla di squadre under 17. L’arbitro ha dovuto sospendere il match per quelli che la Questura definisce apertamente “atti di violenza e minacce”. Conclusi gli accertamenti, sette calciatori minorenni della società vibonese Vigor Paravati, sono stati raggiunti da un provvedimento di Daspo per la durata di due anni emesso dal questore di Vibo Valentia, Cristiano Tatarelli.

I fatti risalgono al 17 febbraio scorso. Nel corso del secondo tempo della gara Asd Paravati-Asd Accademy Costa Degli Dei, giocata a Francica e valevole per il campionato Allievi (dove giocano appunto ragazzi Under 17), l’espulsione nei confronti di un giocatore della Paravati ha scatenato la furia dei giocatori e della panchina della squadra. La Questura di Vibo Valenti scrive: queste contestazioni “sfociavano in un’accesa protesta e in atti di violenza e minacce rivolta al direttore di gara da parte dei giocatori”.

L’arbitro è stato costretto a sospendere definitivamente l’incontro mentre “tra schiaffi, lanci di bottigliette, insulti e minacce” è riuscito a raggiungere gli spogliatoi. È servito perfino l’intervento delle forze dell’ordine per garantire la sua incolumità. Gli accertamenti svolti dagli agenti della Digos, secondo l’accusa, hanno consentito di identificare i sette calciatori della Vigor Paravati coinvolti nelle azioni violente. A conclusione dell’istruttoria svolta dalla Divisione anticrimine è stato quindi adottato il Daspo per i sette per la durata di due anni. I baby calciatori potranno tornare a giocare a pallone quando probabilmente saranno già maggiorenni.

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