Il logo su una maglia può diventare un caso politico. Succede in Germania, dove è scoppiata la polemica dopo l’annuncio della Federcalcio tedesca (Dfb): la nazionale di calcio lascerà lo storico sponsor Adidas dopo oltre 70 anni per passare alla statunitense Nike dal 2027. Il putiferio è arrivato a coinvolgere anche il governo di Berlino, tanto da costringere il cancelliere Olaf Scholz a intervenire in prima persona. Le critiche arrivano da esponenti politici della maggioranza e dell’opposizione: non va giù l’addio allo sponsor tedesco per affidarsi alla multinazionale americana. Nike sarà fornitrice di maglie e attrezzature delle squadre maschili e femminili dal 2027 al 2034.

Il primo a intervenire è stato il vicecancelliere e ministro dell’Economia, Robert Habeck: “Non riesco a immaginare la maglia tedesca senza le tre strisce. Per me, Adidas e nero-rosso-oro sono sempre stati insieme. Un pezzo di identità tedesca“. “Mi sarebbe piaciuto un pò più di patriottismo locale”, ha detto ancora Habeck. Stupore anche per il ministro della Sanità, Karl Lauterbach: “Adidas non sarà più la maglia della nazionale nel calcio? Un’azienda statunitense al suo posto? Penso che sia una decisione sbagliata perché il commercio distrugge una tradizione e un pezzo di casa”, ha scritto su X. Anche la deputata del Bundestag della Csu, Dorothee Baer, sempre su X, ha definito la scelta della Dfb “una decisione sbagliata e spietata“. La collaborazione della Dfb con Nike dovrebbe inizialmente durare fino al 2034.

Anche il primo ministro bavarese e leader della Csu, Markus Soeder, si è espresso criticamente: “La storia di successo è iniziata nel 1954 con l’indimenticabile vittoria della Coppa del Mondo, che ha dato nuovamente fiducia al nostro Paese. Per questo è sbagliato, vergognoso e anche incomprensibile che questa storia finisca adesso”. Posizione simile per il presidente della Cdu, Friedrich Merz: “Questa è una decisione per me del tutto incomprensibile“, ha detto venerdì a Berlino il leader dell’opposizione al Bundestag. “E devo dirlo onestamente: è anche antipatriottico“.

Il passaggio dalla partnership con Adidas a quella con Nike “è una decisione presa dalla Federcalcio tedesca, non posso dire altro. Quello che posso dire è che è importante che la nostra nazionale faccia tanti gol“, ha commentato invece il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo a Bruxelles, rispondendo ad una domanda sull’argomento. La federazione ha difeso il suo futuro cambio di fornitore: “Comprendiamo ogni emotività. È anche un evento drastico per noi come associazione quando diventa chiaro che una partnership che è stata ed è caratterizzata da molti momenti speciali sta giungendo al termine dopo più di 70 anni. Questo non ci lascia indifferenti”, ha scritto la Dfb su X. Tuttavia, la Dfb è “prima di tutto e soprattutto impegnata nel calcio tedesco e nel suo sviluppo“, prosegue il comunicato della Federcalcio, che ricorda che la federazione “investe i soldi nel calcio. Perché il calcio resti uno sport popolare”. Secondo il quotidiano tedesco Handelsblatt, che cita ambienti del settore, il produttore statunitense di articoli sportivi dovrebbe investire più di 100 milioni di euro all’anno a partire dal 2027. Ciò significherebbe che Nike supererebbe di gran lunga l’importo del precedente contratto con Adidas che, secondo Bild, ha garantito alla Federcalcio circa 50 milioni di euro l’anno.

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